Quasi 2 mila iscritti, con una media di 1400 partecipanti in simultanea. Sono questi i numeri fatti registrare dal webinar “Strutture in calcestruzzo armato: influenza del danno localizzato sulla vulnerabilità statica e sismica”, tenutosi lunedì pomeriggio e organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro in collaborazione con gli Ordini degli Ingegneri di Cosenza – Crotone – Reggio Calabria – Vibo Valentia.

Il convegno, introdotto dai saluti istituzionali del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro, Gerlando Cuffaro, è stato moderato dal vice presidente dell’Ordine, Giuseppe Stefanucci. Relatori del webinar il prof. Matteo Filetti (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) sul tema del degrado delle strutture in C.A. e C.A.P., l’ing. Lucia Rosaria Mecca sul tema della diagnostica e monitoraggio strutturale e l’ing. Francesco Oliveto sulla vulnerabilità delle strutture soggette a danno localizzato.

“Una delle grandi sfide che si trovano ad affrontare i tecnici delle costruzioni al giorno d’oggi è senza dubbio la salvaguardia e la manutenzione del patrimonio edilizio ed infrastrutturale esistente – ha spiegato il vice presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro, Giuseppe Stefanucci –.

Le strutture realizzate durante il boom edilizio dal dopoguerra fino ai primi anni ’90 iniziano ad invecchiare ed i problemi che presentano sono spesso ricorrenti. Saper individuare il livello di degrado di una struttura in calcestruzzo armato e riconoscerne le cause rappresenta una competenza fondamentale per i tecnici del settore, tant’è che il tema del degrado delle strutture è stato rimarcato anche nelle recenti ‘Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti’. Pertanto – ha concluso Stefanucci – sono molto soddisfatto per la grande partecipazione al convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catanzaro e ringrazio i relatori per il grande spessore tecnico-scientifico degli argomenti trattati e per la chiarezza espositiva”.

 

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