Nella Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione è giusto riflettere sul senso, sul valore della vita umana, che è una soltanto e non ammette distinzione di sesso, razza, lingua, religione, orientamento politico, opinioni personali e condizioni sociali».
Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, che aggiunge: «In questo giorno di ricordo commosso e sentito, sollecito risposta del governo alla mia datata interrogazione sull’assassinio, avvenuto il 2 giugno del 2018, di Soumayla Sacko, giovane maliano, sindacalista e attivista per i diritti dei lavoratori agricoli. Il ragazzo viveva in provincia di Reggio Calabria, nella tendopoli di San Ferdinando. Morì presso l’ex fornace La tranquilla, diventata una specie di cimitero industriale con circa 130 mila tonnellate di rifiuti tossici e pericolosi provenienti dall’Enel di Brindisi, di Priolo Gallo e Termini Imerese». «La zona, compreso il vicino abitato di San Ferdinando, è storicamente segnata dalla presenza invasiva della criminalità organizzata. Insieme a Sacko – prosegue il deputato M5S – penso ai poveri del mondo, costretti a soffrire, a partire, a morire in mare o lontani da casa per l’egoismo o la violenza dominanti, prodotti di un capitalismo sempre più onnivoro e tremendo, selvaggio, disumano». «Lo Stato – conclude Parentela – ha il dovere di difendere i più deboli e di evitare che ci siano altre vittime».