Legambiente Calabria anche quest’anno ha aderito alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, celebrata ieri da Libera dalla cavea dell’Auditorium di Roma e che ha visto la partecipazione del presidente nazionale dell’Associazione ambientalista, Stefano Ciafani.
L’iniziativa nasce dal dolore di una madre che, perso il figlio nella strage di Capaci, non ne sente mai pronunciare il nome. “Negare il nome, negare il ricordo si tramuta in un dolore insostenibile”.
Per questo motivo, ogni anno, a partire dal 1996, una città diversa, scandisce l’elenco dei nomi delle vittime delle mafie per riportarli tra noi e farli rivivere: oltre mille le vittime, tra questi ricordiamo Natale De Grazia, Mimmo Beneventano, Angelo Vassallo, Roberto Mancini, Ilaria Alpi, vittime delle ecomafie.
La ‘ndrangheta soffoca la Calabria infiltrandosi nei vari settori della società e coinvolgendo imprenditori, politici e professionisti. Legambiente Calabria, anche attraverso l’annuale “Rapporto Ecomafia”, denuncia da sempre, con forza, la fittissima rete di illegalità diffusa nella nostra regione.
Per quanto riguarda, in particolare, gli illeciti ambientali la Calabria è, purtroppo, sempre ai vertici della classifica nazionale con migliaia di eco-crimini, in particolare nel ciclo illegale dei rifiuti e del ciclo del cemento.
«Non c’è futuro senza memoria – sottolinea Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria -. Tra i nomi da ricordare e da tenere nella nostra mente e nei nostri cuori, sottraendoli all’oblio del tempo, ci sono anche quelli di tante e di tanti calabresi, persone oneste e coraggiose, vittime innocenti della ‘ndrangheta». «Non dobbiamo dimenticare e soprattutto non dobbiamo abbassare la guardia – aggiunge la Parretta – ognuno di noi, con i propri comportamenti individuali e con il proprio agire collettivo, può fare la differenza nella tutela della legalità e della democrazia».