Bisogna fare presto e intervenire con urgenza sulla capacità amministrativa della nostra Pubblica Amministrazione di gestire le risorse del PNRR e di realizzare i progetti connessi al Piano.
E’ questo l’argomento che infervora il dibattito politico in questo momento, soprattutto qui in Calabria. Un problema che riguarda certamente tutta Italia ma che nella nostra Regione assume maggiore rilievo, visti i deficit strutturali e visti i ritardi registrati negli anni nella progettazione e nell’utilizzo dei Fondi europei. Il problema è concreto perché la maggior parte dei progetti previsti dal Piano dovranno essere realizzati a livello locale, proprio dalle Amministrazioni regionali e territoriali che non hanno le professionalità necessarie, in grado di garantire una governance consapevole e competente delle varie fasi procedurali e attuative del PNRR.
Qui in Calabria da più parti viene segnalato l’urgente bisogno di reclutare risorsa umana qualificata per scongiurare il rischio di vedere vanificare anche questa ennesima e grande opportunità; dai Dipartimenti della Giunta regionale della Calabria, che necessitano di figure apicali e di professionalità specializzate nelle materie tecniche, giuridiche, informatiche, fino ai Comuni, dove oltre alla grave carenza di Dirigenti, continuamente utilizzati a scavalco fra due o più Enti, servono funzionari con specifiche e adeguate competenze nei Settori della progettazione e delle fasi esecutive del PNRR. Ben vengano tutte le misure introdotte dal Decreto Legge n. 13 del 24 febbraio 2023 (Decreto PNRR Ter) volte a rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa delle amministrazioni titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori. Accogliamo con favore l’introduzione della possibilità riconosciuta dall’art. 8 del citato provvedimento, fino al 31 dicembre 2026, di conferire incarichi dirigenziali ai sensi dell’art. 110 del TUEL fino alla misura massima del 50%, innalzando così il tetto finora fissato al 30%. E ben venga la stabilizzazione prevista dall’art. 4 del Decreto PNRR Ter, a partire dal 1 marzo 2023, del personale di livello non dirigenziale assegnato alle Unità di missione PNRR, i 500 tecnici assunti presso le Amministrazioni centrali con il decreto Reclutamento (D.L. 80/2021), che abbiano prestato servizio continuativo per almeno quindici mesi nella qualifica ricoperta.
Ma queste misure non sono sufficienti!
A livello nazionale la CISL e la CISL Funzione Pubblica già prima dell’emergenza Covid e dell’adozione del PNRR rivendicavano a gran voce l’improcrastinabile necessità di un Piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, sia centrali che locali. Un’esigenza dettata da decenni di tagli indiscriminati alla spesa pubblica e da una scellerata politica di rigore che ha letteralmente messo in ginocchio i pubblici uffici. Il blocco del turn over e i rigidi tetti alla spesa del personale hanno ridotto la forza lavoro negli ultimi 10 anni di circa 310.000 unità e come se non bastasse, oggi oltre 430.000 dipendenti hanno un’età superiore ai 60 anni, ampliando così la platea dei futuri pensionamenti.
Alla luce di queste valutazioni, diventa difficile individuare valide motivazioni che giustifichino provvedimenti normativi che prevedono assunzioni a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione. E risulta difficile anche comprendere le motivazioni che hanno indotto il Governo nazionale a non prevedere la stabilizzazione dei 2.800 tecnici assunti a tempo determinato presso i Comuni del Mezzogiorno a seguito del superamento dei concorsi indetti dall’Agenzia per la Coesione, i cui contratti scadranno il prossimo 31 dicembre. In Calabria sono circa 1.000 i Tecnici del Sud, che hanno dovuto superare un concorso impegnativo con una rigida selezione, ma per essere assunti a tempo determinato e a fine anno dovremo fare i conti con i contratti in scadenza! I Tecnici del Sud della Calabria, ovviamente, stanno chiedendo la stabilizzazione, una giusta rivendicazione che la CISL FP Calabria sosterrà con tutte le sue forze. E lo stesso ragionamento vale per i circa 8.000 addetti all’Ufficio per il processo assunti a tempo determinato presso il Ministero della Giustizia, assegnati anche negli Uffici del processo della Calabria.
E’ evidente, che in Calabria si percepisce ancora di più che nel resto d’Italia, il bisogno di aprire la Pubblica Amministrazione ai giovani, ai tanti laureati, nativi digitali con procedure selettive serie e severe ma che immettano negli Uffici pubblici le indispensabili nuove energie e competenze con rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Basta con gli interventi normativi che creano altro precariato. E’ necessario, altresì, dare risposte concrete a quei Lavoratori che vantano reali e qualificate competenze che stanno dando il loro contributo pur in condizioni di precarietà alle nostre Amministrazioni Locali. La Calabria ha bisogno di dotarsi in maniera stabile e duratura di un ampio contingente di funzionari pubblici che vantino capacità e competenze specialistiche in campo economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico, ingegneristico- gestionale. E’ su questi obiettivi che invitiamo gli amministratori locali a uno sforzo comune per ottenere misure che superino i vincoli alle facoltà assunzionali e consentano il reclutamento di quelle energie lavorative ormai indispensabili per il raggiungimento delle nuove frontiere fissate dal PNRR.