Una lunga ed interessante discussione che ha spaziato su molti temi. L’occasione è stata data da una intervista con a protagonista il presidente della Regione Mario Oliverio, curata dal direttore del “Corriere della Calabria“, Paolo Pollichieni, ieri nella tarda serata a Diamante, ospiti nello spazio diretta di Radio Azzurra. L’ambito è stato quello del Festival del Peperoncino, cui ancora una volta da parte del presidente Oliverio, che ne ha visitato alcuni stand accompagnato dal presidente dell’Accademia italiana del Peperoncino Enzo Monaco, è andato grande plauso ed apprezzamento.
Molte, le sollecitazioni del giornalista, e, in relazione, le riflessioni in risposta venute da Oliverio. Tra gli argomenti, le attività dell’ente Regione, la programmazione nei suoi settori strategici, le azioni e le realizzazioni in corso, le prospettive e i passi ancora da compiere, ma ancora la Calabria ed il momento storico che vive, le sue emergenze, le difficoltà degli amministratori; le potenzialità, inoltre, che occorre sostenere e far esprimere, i progressi, l’impegno ed i dati positivi.
Non estranei alla seguita conversazione temi di scenario e rilevanza nazionali, l’azione di un governo “che dovrà essere giudicato per i fatti e non per gli annunci che abbondano.” In una fase- ha detto Oliverio parlando del più ampio terreno politico-, caratterizzata da una destrutturazione del vecchio sistema che “non implica una rinuncia dei cittadini ad esercitare una funzione per quanto riguarda le scelte politiche ma che purtroppo deve fare i conti con il crescere nella società di un approccio con i problemi molto condizionato dalla vulgata dell’antipolitica che porta il conto in termini salati.
Tutto ciò- ha analizzato- fa risalire ad un ritardo nel comprendere, captare, percepire, adeguare quella che era una domanda che avanzava nel Paese. Una necessità, tuttavia, non cancellata. La politica sempre di più deve avere la capacità di raccordarsi con i bisogni reali e con il merito dei problemi a cui deve corrispondere, senza orpelli e senza vestiti precostituiti. Non significa perdere di vista la bussola, perché quella tra destra e sinistra rimane.
La sinistra è un movimento che ha la bussola della inclusione sociale, di una politica pubblica che deve tendere a redistribuire la ricchezza ed evitarne la concentrazione, ad affrontare la costruzione di un welfare che sia capace di includere e non di mantenere fuori dalla porta una parte della società.
Altra, la bussola della destra, quella che oggi per esempio guida Salvini, e non solo lui, anche in Europa, quella della xenofobia, dell’indifferenza rispetto alla parte della società o di un territorio che vivono in una condizione di sofferenza. Per questo è necessario ripartire dalla società.”
“ In Calabria- ha affermato il presidente della Regione– il parametro di riferimento per chi governa devono essere i problemi. Su questo ci spendiamo, perché riteniamo che solo così sia possibile recuperare ritardi accumulati nel corso di decenni. In questa direzione stiamo facendo uno sforzo enorme, mettendocela tutta e creando basi e condizioni perché la Calabria possa costruire un suo futuro sostenibile; farlo, interloquendo con l’Europa e con il Paese.”
“In tale contesto, per la Regione- ha spiegato in più Oliverio– restano preziosi interlocutori: gli amministratori locali, chiamati ad un compito duro, che sovente operano in una condizione di difficoltà, perché crescono i bisogni e le esigenze mentre si riducono le possibilità di dare risposte. I comuni- ha dettagliato- sono stati scelti dalla Regione, insieme alle province, come soggetti attuatori di grandi investimenti. Così per quanto riguarda la messa in sicurezza del patrimonio dell’edilizia scolastica, con un grande investimento per un programma che vede opere o già cantierate, o in corso di gara o in via di progettazione per 800 edifici scolastici. Altrettanto per quanto riguarda i progetti sul dissesto idrogeologico, la raccolta differenziata e la costruzione del sistema di smaltimento dei rifiuti. Il rapporto tra la regione e la rete dei comuni e delle amministrazioni locali ha fatto imboccare una strada per affrontare nel merito i problemi e, oggi, i segni di una inversione di politica sono evidenti.
”Un fatto che ha rilevanza, questo, ha rimarcato il presidente Oliverio a Diamante al microfono del direttore Pollichieni, cui vanno unite azioni concrete quali i lavori in corso per la realizzazione della parte ionica di una moderna metropolitana di superficie da Reggio Calabria a Rocca Imperiale per cui ”sono in corso lavori di rifacimento del binario, della elettrificazione, dell’abolizione di passaggi a livello, della realizzazione del restyling di tutte le stazione entro tre anni; così come il collegamento tra Catanzaro Lido e Lamezia, sulla direttrice tirrenica, il collegamento da Sibari a Cosenza e Paola, lo studio di fattibilità perché l’alta velocità da Salerno arrivi a Reggio Calabria.”
“ Noi -ha ancora spiegato il governatore- stiamo producendo fatti importanti. Sono stato a fine della scorsa settimana a Berlino per presentare il progetto relativo al turismo, e devo riportare una crescita di attenzione dei nostri partner europei per quanto riguarda questo strategico settore, per il quale puntiamo ad un allargamento della stagionalità.
Stiamo poi investendo per la valorizzazione dei borghi: 100 milioni di euro per la rivalorizzazione e rivitalizzazione di un patrimonio importante sul quale riteniamo non si sia fatto quello che si doveva in passato
Stiamo insistendo per il recupero e la valorizzazione dei borghi così come per quanto riguarda il settore turistico alberghiero ed il settore extra alberghiero. A giorni- ha informato- usciranno due bandi, uno per il settore turistico alberghiero per la riqualificazione delle strutture alberghiere, e l’altro per b&b, affittacamere e altro, perché c’è una domanda crescente in questa direzione.
”Un annuncio, quindi, di rilievo: “in questi giorni- ha detto Oliverio- avremo le seconde analisi dell’acqua del Menta che servirà finalmente a portare acqua di qualità nei rubinetti dopo 40 anni alla città di Reggio Calabria.”
“Sono segni, concreti di quello che si può fare in questa terra. Non gli unici: per esempio a Reggio Calabria Hitachi ha un impianto che tre anni fa era dato per morto; la società ha investito, come Regione abbiamo prestato grande attenzione e sostegno alle iniziative di questo grande gruppo imprenditoriale per lo sviluppo e la espansione dello stabilimento. A Reggio Calabria il prodotto più innovativo per le grandi città metropolitane del mondo. Significa che nell’era della globalizzazione anche una regione periferica come la nostra può diventare centro di attività produttive innovative a condizione che si definiscano strumenti adeguati come ad esempio i contratti di sviluppo. La Zes che finalmente abbiamo fatto diventare realtà sarà in tal senso una grande opportunità e un nuovo strumento di attrazione di investimenti.”Nell’intervista, anche la citazione di esperienze come quella di Riace, dove “l’accoglienza è una pratica possibile da realizzare, in cui diverse convivono, in un comune svuotato, letteralmente abbandonato con case chiuse che ha ripreso a vivere. Riace è un modello, di solidarietà, di vivacità.”
“Abbiamo risolto i problemi?” la domanda che si è posta Oliverio, stimolato da Pollichieni. “Assolutamente no. C’è ancora tanta strada da percorrere. Abbiamo però cambiato il senso di marcia. Una regione, la nostra, che era in ginocchio per decenni di politiche sbagliate e di utilizzazione distorta delle risorse ha finalmente imboccato la strada giusta. I segni di questa inversione di tendenza sono quelli segnalati dal rapporti Svimez e da altri istituti competenti” la risposta, seguita da un ulteriore sollecitazione da parte del direttore del Corriere della Calabria, che ha chiesto al governatore se vi sia un fatto, un ambito, una circostanza che nell’esperienza di governo regionale abbia generato insoddisfazione.
Netto, sul punto, Oliverio: “La sanità. Sulla sanità- la riflessione- ci sono responsabilità gravi dei governi nazionali, precedenti ed attuale. Qualcuno mi rimprovera che mi sono fidato troppo del governi ‘amici’. Alla prova dei fatti devo dire che ha ragione. Questa regione è stata mantenuta in un regime commissariale, malgrado i fallimenti, i disastri che sono evidenti. In tutte le regioni la gestione è stata affidata ai presidenti; in Calabria, forse pensando di indebolire politicamente Oliverio e la sua irrinunciabile autonomia, la sanità è stata inchiodata ad una gestione forsennata ed irresponsabile da parte di chi dal governo centrale è stato nominato a questa responsabilità.
”E quindi, in conclusione: “ a differenza di miei colleghi presidenti di altre regioni del sud che hanno avuto il vantaggio di predecessori come Vendola in Puglia o Bubbico e De Filippo in Basilicata, noi abbiamo avuto predecessori che hanno contribuito ad affossare la regione e a spingerla all’ultimo posto di tutte le graduatorie degli indicatori economico-sociali. Posso dire, purtroppo senza ombra di smentita, che il 2015 siamo partiti con gli ‘stivali nel fango’. Abbiamo lavorato sodo, senza risparmio di energie. Siamo riusciti a mettere la regione sul binario della crescita e ad affrontare problemi accumulati nel corsi di decenni. Siamo sulla strada giusta; bisogna continuare senza sosta e ad andatura costante per costruire un futuro di crescita alla nostra terra e soprattutto per i nostri giovani e le nostre ragazze.”