Bisogna mettere in discussione i paradigmi che sorreggono l’Unione Europea, anche dal punto di vista di relazioni di forza fra i vari partecipanti e spostare nel Mediterraneo il baricentro degli interessi politici economici e finanziari che continua ad essere orientato tutto a Nord”.
Cosi’ Lorenzo Speziali, presidente di Italia Mediterraneo al convegno sull’Europa svoltosi, ieri a Catanzaro, alla presenza del presidente della Commissione Finanze del Senato, Alberto Bagnai.
“Al Sud – e’ l’accusa di Speziali – siamo spesso grandi esperti di disperazione. E grandi nostalgici. Dietro il paravento della cosiddetta “questione meridionale”, si sono costruite carriere, fortune, potere. Mentre tra noi c’è ancora chi chiede risarcimenti (cioè stipendi pubblici più che infrastrutture) per i presunti danni causati dall’Unità d’Italia, nel mondo avanza la quarta rivoluzione industriale, la digitalizzazione dei processi produttivi, lo scambio di informazioni su reti velocissime e interconnesse. In Calabria, nell’intero Sud basta lamentarci per il passato, possiamo camminare sulle nostre gambe senza assistenzialismi e prebende, lavorando “ventre a terra” per costruirci un futuro decente”.
Speziali ha aggiunto che dietro la nascita dell’associazione Italia Mediterraneo c’è proprio l’intento di stimolare discussioni, confronti e ricerche per ribaltare una mentalità e invertire la prospettiva “ponendo la Calabria non al Sud dello stivale ma al centro del Mediterraneo, come ponte digitale strategico dell’Europa verso l’Africa, diventando nuova linfa per l’intero Paese, per un nuovo inizio meridionale”.