Un grande passo avanti verso l’esame della proposta normativa per l’inserimento nella legge elettorale regionale della doppia preferenza regionale. Con l’impegno, assunto ieri in Aula – d’inserire il punto all’ordine del giorno della prossima riunione della Conferenza dei Capigruppo, subito dopo Ferragosto, al fine di calendarizzare la proposta normativa – il presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto ha scritto una bella pagina di democrazia e partecipazione. Il suo, è un gesto tangibile di sensibilità e riconoscimento del valore del contributo femminile nella rappresentanza politica e nei processi di partecipazione e decisionali – ha detto la presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità Cinzia Nava.
“Ringrazio anche la consigliera Flora Sculco, autrice del testo di legge, e la Commissione per le Pari Opportunità, che ho l’onore di presiedere, impegnata fattivamente – ha aggiunto – a promuovere una nuova sensibilità su questi temi e a costruire – come prescrive peraltro la legislazione europea e nazionale – le condizioni per rimuovere gli ostacoli all’accesso delle donne in Consiglio regionale. Si raggiunge un importante traguardo a conclusione di un lungo ed articolato percorso che ci ha visto protagoniste di tante iniziative aperte anche al mondo dell’associazionismo, del volontariato e delle professioni, non ultima, quella dei giorni scorsi con la realizzazione di un incontro aperto e molto partecipato che ha prodotto il documento allegato alla presente nota. Confermiamo l’impegno della CRPO che proseguirà nei prossimi giorni fino all’esame ed alla votazione in Aula della proposta normativa”.
Di seguito, il testo del documento:
Commissione regionale pari opportunità – Documento dei partecipanti all’Assemblea pubblica organizzata il 18 luglio u.s. dalla Commissione Regionale per l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità tra uomo e donna per discutere dell’inserimento della doppia preferenza di genere nella legge elettorale della Regione.
“Per la Commissione presieduta da Cinzia Nava è stata sempre alta l’attenzione sull’accesso delle donne nelle Istituzioni e segnatamente la proposta di legge che garantisce una maggiore presenza delle donne nell’Assemblea regionale.
Dal dibattito, molto partecipato e svoltosi il 18 luglio scorso a Palazzo Campanella con all’oggetto la doppia preferenza di genere, è emerso che ormai non si può più rinviare il provvedimento legislativo, visto l’avvicinarsi delle elezioni regionali. Per la Calabria, se ciò accadesse, sarebbe un danno.
Alla riunione pubblica – ha relazionato la presidente della CRPO Calabria Nava – hanno partecipato, la consigliera regionale Flora Sculco, il sindaco della città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, l’on. Lella Golfo (presidente della Fondazione Marisa Bellisario nonché colei che si è impegnata per l’approvazione della legge sulle quote di genere nei CdA e nei collegi sindacali delle società quotate in Borsa e partecipate) assessori con delega alle pari opportunità delle cinque provincie calabresi, dalle cpo comunali e della citta’ metropolitana di Reggio Calabria e un alto numero di rappresentanti di organizzazioni femminili, dalla Fondazione Marisa Bellisario (presente Lella Golfo) a Fidapa, WWW, Casa delle Donne di FìmminaTV e Cgil regionale.
Da ogni intervento, si è sostenuto con forza che non ci può essere democrazia paritaria, se non si permette alle donne di sedere nei consigli regionali, come d’altra parte esige la legislazione europea e nazionale.
La presenza delle donne nelle rappresentanze istituzionali consente una lettura più responsabile dei bisogni delle stesse donne e della società civile e va nella direzione di concretizzare importanti principi costituzionali ( art. 51) e quanto prescritto dalla legge nazionale 20/2016. Obiettivo che deve essere condiviso sia dalle donne che dagli uomini. Perciò, si è sostenuto che le donne e le loro istanze cercheranno sempre il dialogo e il confronto, poiché in gioco non è il destino dei singoli, ma la crescita del sistema democratico calabrese.
Dalla conclusione del dibattito si è auspicato che la legge sulla doppia preferenza di genere sia messa all’ordine del giorno di una prossima riunione consiliare per essere discussa ed approvata, così da consentire ai calabresi di poter votare alle prossime elezioni con la norma di accesso paritario.
Si è chiarito che la norma rappresenta una facoltà e non una imposizione, infatti con essa si dà all’elettore la facoltà di votare in una stessa lista un candidato di sesso maschile e uno di sesso femminile. E’ una lotta per l’affermazione di un diritto e attraversa orizzontalmente ogni schieramento politico, come ha precisato la consigliera Flora Sculco, l’unica donna eletta in Consiglio che già nel 2015 si è attivata per l’approvazione della legge.
Si è partiti, prima di trarre le conclusioni, da alcune considerazioni generali:
- quando il sistema, politico o economico, non funziona, è necessario introdurre degli strumenti persuasivi. La presenza di una sola donna in Consiglio regionale è il sintomo di una malattia da curare e, laddove applicata, la doppia preferenza di genere ha dimostrato di riportare gli organi di governo a una situazione di maggior equilibrio;
- è la legislazione nazionale a essersi già espressa in questa direzione con la legge 215 del 2012 per quanto riguarda i comuni e la legge del 3 febbraio 2016 che indica le specifiche misure da adottare ai fini della «promozione delle pari opportunità» tra donne e uomini, declinandole sulla base dei diversi sistemi elettorali adottabili a livello regionale;
- numerose Regioni si sono già adeguate e la Calabria non può esser da meno.
La deputata Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, nonché colei che ha portato all’approvazione la legge sulle quote di genere nei CdA e collegi sindacali delle società quotate in Borsa e partecipate con la sua relazione ha così dichiarato: “Il grande successo e gli inaspettati risultati raggiunti dalla legge sulle quote di genere – ha dichiarato l’On Golfo – dimostrano che quando il sistema, che sia politico o economico, non funziona è necessario introdurre degli strumenti coercitivi. La presenza di una sola donna in Consiglio regionale è il sintomo di una malattia da curare e, laddove applicata, la doppia preferenza di genere ha dimostrato di riportare gli organi di governo a una situazione di maggior equilibrio. D’altro canto è la legislazione nazionale a essersi già espressa in questa direzione con la legge 215 del 2012 per quanto riguarda i comuni e la legge del 3 febbraio 2016 che indica le specifiche misure da adottare ai fini della «promozione delle pari opportunità» tra donne e uomini, declinandole sulla base dei diversi sistemi elettorali adottabili a livello regionale. Numerose Regioni si sono già adeguate e la Calabria non può esser da meno. Avere un maggior numero di donne al governo della Regione non è una questione di parità o di genere ma di semplice democrazia e crescita. Le istanze delle donne calabresi hanno il diritto di essere rappresentate al governo della Regione e solo con una congrua presenza femminile potrà garantire un’amministrazione moderna, trasparente e attenta alle tante problematiche femminili, occupazione al primo posto. Bisogna accelerare, non perder più tempo ed è necessario che non solo le donne facciano fronte comune ma che gli uomini illuminati e lungimiranti combattano al loro fianco questa battaglia di civiltà e progresso”.
Sentito e incisivo anche l’intervento della consigliera di parità della provincia di Catanzaro, Elena Morano Cinque e della dott.ssa Caterina Ermio, vice presidente della commissione pari opportunità della provincia di Catanzaro.
Importanti comunque tutti gli interventi e da più parti è stata dichiarata la pronta disponibilità ad avviare e mantenere il dibattito fino al raggiungimento di un risultato degno di un paese civile
Dall’assemblea pubblica è, così, risultato evidente che l’attenzione delle donne calabresi sui lavori del Consiglio Regionale sarà massima fino al raggiungimento dell’obiettivo: permettere l’equo accesso alle tornate elettorali regionali per uomini e donne.
Questo obiettivo deve essere frutto di interventi motivati, non solo voluto dalle donne ma anche dagli uomini. Ecco perché la CRPO della Calabria aveva invitato all’assemblea pubblica i consiglieri regionali, proprio per chiedere personalmente a loro, uomini, un impegno all’introduzione della legge doppia preferenza.
Si è tuttavia consapevoli che nei consiglieri regionali maschi, a incominciare dal presidente Nicola Irto, vi sarà grande attenzione al tema e che, consapevoli dell’importanza della sfida, daranno il necessario contributo per irrobustire e migliorare la qualità della democrazia calabrese.