Disservizi e disagi dell’area industriale di Crotone: è stato questo il tema oggetto di un approfondito confronto promosso da Confindustria Crotone tra le aziende presenti nell’area industriale di Crotone, il Sindaco della città, Ugo Pugliese, l’Assessore comunale alle Attività produttive, Sabrina Gentile, l’arch. Danilo Arcuri in rappresentanza dell’Assessore all’Ambiente, Antonella Rizzo, la Consigliera regionale Flora Sculco e l’on. Elisabetta Barbuto.
“Le aziende presenti nell’area oggi di competenza del Corap, Consorzio regionale per le attività produttive, lamentano da molto tempo disagi gravi che vanno dalla carenza idrica alla presenza di discariche a cielo aperto, dalla poca sicurezza alla assenza di un sistema di videosorveglianza alla inefficienza del sistema di illuminazione.
Si tratta di servizi di base su cui nei mesi scorsi abbiamo più volte interloquito in maniera propositiva con il Commissario Corap. Le risposte però tardano ad arrivare ed i disagi crescono.
E’ urgente pianificare interventi concreti e risolvere i problemi”, così ha sottolineato il Presidente di Confindustria Crotone Michele Lucente.
Dal 2016, il Corap è definitivamente subentrato ai Consorzi industriali delle cinque province calabresi ed è attualmente gestito da un Commissario nominato dal Presidente della Regione.
Dal confronto è emersa la volontà di tutti i presenti di richiedere un incontro al Presidente della Regione per rappresentare i disagi sofferti dalle imprese ma soprattutto per definire un percorso risolutivo, che veda tutti gli interlocutori impegnati, ciascuno per le proprie competenze, a garantire i servizi essenziali.
“Le imprese pagano i tributi dovuti e pretendono che i servizi siano erogati con diligenza, efficacia ed in maniera continuativa. Diversamente si mettono a rischio le produzioni, la sicurezza e finanche il decoro. Alcune aziende stanno seriamente pensando di delocalizzare: è un rischio che non possiamo permetterci. L’ex Consorzio industriale di Crotone, grazie anche ai servizi erogati a Syndial per la bonifica del Sin, prima dell’accorpamento chiudeva i bilanci in attivo: è un patrimonio che non va disperso ma valorizzato a beneficio dell’area di Crotone” ha concluso Lucente.