L’incertezza determinata dalla crisi internazionale non può che avere riflessi negativi non solo sui piani di assunzione delle imprese, ma anche sulla loro propensione al rischio nello scegliere i profili più adatti, al netto delle caratteristiche dell’offerta di lavoro. Si spiega così il calo delle assunzioni registrato a novembre rispetto a un anno fa (-82.490 unità pari al 17,7%) e nel trimestre novembre 2022 – gennaio 2023 (-290.710 pari al 19,5%) e il contestuale aumento della difficoltà delle imprese ad assumere, che ha toccato la percentuale record del 46,4% (46% per i giovani).
È quanto emerge dal bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. A novembre le assunzioni programmate sono 382.450, nel trimestre novembre-gennaio 1.201.890.
In difficoltà l’industria (-18,0% rispetto a un mese fa, -27,5% rispetto all’anno scorso), specie nel comparto delle costruzioni (-22,7 % rispetto a un mese fa, -28,8 rispetto all’anno scorso). Complessivamente le assunzioni programmate nell’industria sono 120.810 nel mese considerato, 375.930 nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023.
Più contenuto il calo dei servizi, almeno rispetto allo scorso anno (-12,3%), grazie soprattutto al buon andamento del commercio, che guadagna in un anno il 5,7% (-7,0% rispetto a un mese fa). Complessivamente le assunzioni programmate nei servizi sono 261.650 a novembre e 825.960 nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023.
Per quanto riguarda i contratti offerti, quelli a tempo determinato rappresentano il 53% delle entrate previste; seguono quelli a tempo indeterminato (20%), quelli di somministrazione (13%) e di apprendistato (5%).
Dal punto di vista della classe dimensionale, le microimprese (1-9 dipendenti) sono quelle che dichiarano una maggiore domanda di lavoro a novembre (115.470), mentre tra novembre e gennaio sono le imprese tra 10 e 49 dipendenti quelle che registrano la maggiore domanda di assunzioni (364.550). Preoccupante però il trend delle microimprese, la cui diminuzione in termini tendenziali è del 21,0% a novembre e del 23,1% nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023.
A livello territoriale, 123.590 mila entrate sono previste dalle imprese del Nord Ovest, a cui seguono le imprese del Sud e Isole (93.050), quelle del Nord Est (89.090, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 51,9%) e quelle del Centro (76.730mila).
Dal punto di vista dei profili professionali, mediamente sono necessari 3,9 mesi a trovare sul mercato i candidati di difficile reperimento. Per gli Specialisti nelle scienze della vita (difficili da reperire nel 77,5% dei casi) si registrano punte di 7,5 mesi, 5,7 mesi sono necessari per i Tecnici della gestione dei processi produttivi (65,6% la relativa difficoltà), 5,4 mesi per i Fonditori, saldatori, montatori carpenteria metallica (69,5%). In assoluto le professioni più richieste sono gli addetti nelle attività di ristorazione (41.750 assunzioni previste a novembre), gli addetti alle vendite (36.490), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (26.570) e i conduttori di veicoli a motori (26.570).
Gli indirizzi di studio che nel mese considerato garantiscono gli esiti occupazionali migliori sono quello economico tra i percorsi universitari, quello di amministrazione, finanza e marketing per il diploma secondario e quello meccanico per la qualifica o diploma professionale: a novembre le assunzioni previste sono infatti rispettivamente 17.270, 33.120 e 13.760. Previsti anche 3.710 assunti provenienti dagli ITS, mentre 137.4100 (36%) sono le assunzioni programmate di lavoratori che non hanno alcun titolo di studio.