Guai a perdere l’ambizione di essere una regione al passo coi tempi. Oggi la Calabria, nonostante le difficoltà complessive del sistema sanitario, presenta segnali di innovazione e di modernità come dimostra l’attivazione a Catanzaro del Pma, il servizio di procreazione medicalmente assistita dell’Ospedale Pugliese Ciaccio, una prestazione di straordinario valore frutto della sinergia tra l’università e la sanità regionale, che risponde ad una domanda di salute sempre più larga e pone un freno all’emigrazione fuori regione”.
Lo ha detto Franco Pacenza, delegato della Presidenza alle Politiche sanitarie, intervenendo al convegno sul tema “La preservazione della fertilità nelle pazienti affette da patologie benigne e maligne: dalla biologia alla clinica” che si è tenuto nella Cittadella regionale a Catanzaro alla presenza di importanti esperti della Procreazione Medicalmente Assistita.
Il primo evento scientifico e formativo in regione che ha coinvolto tutti gli addetti al settore su come garantire alla donna, in maniera trasversale e sinergica, le maggiori probabilità di tutela della fertilità, promosso dall’Ordine Nazionale dei Biologi, Università Magna Graecia di Catanzaro e Associazione Scientifica Biologi Calabresi – con il Patrocinio della Regione Calabria, Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Catanzaro, Ordine delle Professioni Infermieristiche, Ordine delle Ostetriche e Società Italiana Embriologia Riproduzione e Ricerca (SIERR).
“La Regione – ha proseguito Pacenza – sta lavorando incessantemente per favorire la crescita di innovazione e ricerca nell’ambito della sanità calabrese. Un’impostazione determinata su cui è anche in atto un’interlocuzione assidua col Miur per aumentare l’offerta specialistica e il numero degli aventi diritto.
La nascita del primo centro di procreazione assistita in Calabria testimonia un’evoluzione importante nella capacità di offrire risposte alle nuove domande di salute delle nostre popolazioni. Mai si era registrata infatti un’attenzione così elevata riguardo a un nuovo servizio sanitario. Da tutta la regione stiamo ricevendo moltissime domande riguardo alla possibilità di accedere all’assistenza in questo centro. Su questa strada dobbiamo proseguire e rafforzare ancora di più l’interazione tra ricerca universitaria, alta forrmazione e sistema sanitario che comincia a dare ottimi risultati”.
Nel corso del convegno c’è stato uno scambio formativo e multidisciplinare su diagnosi precoci, patologie connesse all’infertilità, strategie efficaci, diete consigliate e personalizzazioni dei trattamenti.
Biologi, medici e tutti gli altri addetti ai lavori si sono confrontati sui particolari aspetti connessi alla tutela della fertilità: dalla valutazione dei disturbi dell’ovulazione alle strategie alimentari a esse correlabili, all’analisi della riserva ovarica, ai fattori ambientali che influenzano la fertilità. Molte statistiche – è stato detto – dimostrano che la probabilità mensile di concepire un figlio è intorno al 20%, ma si riduce al 10% dopo i 35 anni e a valori ancora più bassi dopo i 40 anni.
“Le ragioni – ha spiegato Costantino Di Carlo, professore associato di Ginecologia all’Università Federico II DI Napoli – sono da ricercare appunto nell’età media avanzata delle donne che si apprestano alla gravidanza ma anche nei fattori di inquinamento sempre più crescente nei nostri ambienti, e a sostanze più subdole di tipo tossico”.
“Ogni donna va tutelata nel difficile percorso della PMA, ma prima ancora va tutelata la sua salute riproduttiva – ha dichiarato invece Fulvio Zullo, Professore Ordinario di Ostetricia e Ginecologia dell’Università Federico II di Napoli – e oggi la Calabria, in cui la PMA è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza dal 2017, può contare su un centro pubblico di terzo livello di PMA, nell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, con un’equipe di specialisti in grado di sostenere le coppie, dalla diagnosi di infertilità a tutto il processo di fecondazione assistita”.Al Convegno è intervenuta – tra gli altri – anche Roberta Venturella, Professore Associato di Ginecologia all’Università di Catanzaro e Responsabile del nuovo Centro di Procreazione Medicalmente Assistita di III livello appena inaugurato all’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro