Accuse pretestuose: da Coldiretti ci si attende senso di responsabilità, non giochi di prestigio». Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commenta le critiche sollevate a mezzo stampa dai vertici regionali di Coldiretti in ordine allo sciopero proclamato dai lavoratori del Consorzio di bonifica dei bacini settentrionali del Cosentino, con sede a Mormanno, per la mancata erogazione – da parte dell’ente consortile – di 13 mensilità.
GALLO: «TESI FANTASIOSA» «Coldiretti entra in campo – osserva Gallo – addossando alla Regione le colpe per i ritardi nel pagamento degli stipendi, lamentando mancanza di attenzione e adducendo addirittura una fantasiosa e originale tesi secondo la quale il tentativo della Regione di mettere ordine nel fragile universo dei consorzi, e nei rapporti tra questi e la stessa Regione, celerebbe l’intento di coprire responsabilità del passato». «Evidentemente – continua Gallo –, Coldiretti dimentica di essere stata, e di essere, parte attiva del modello gestionale consortile, diversamente da me che sono alla guida dell’assessorato da un anno e che in questi mesi, richiedendo anche la collaborazione di Coldiretti, ho avviato un’operazione verità che probabilmente viene ritenuta scomoda. Ignora, poi, che sulle vicissitudini del Consorzio dei bacini settentrionali è in agenda per oggi un incontro, convocato e fissato in meno di 48 ore dalla ricezione della richiesta formulata dai sindacati».
«OPERA CONSORZI FONDAMENTALE» «L’opera dei Consorzi e dei loro lavoratori – prosegue l’assessore – è fondamentale, non c’è dubbio. È perciò necessario adoperarsi per dare risposte concrete alle problematiche che il settore vive. La Regione, cui sono riservati esclusivamente poteri di vigilanza e controllo, viene tacciata di irresponsabilità, dimenticando che lo scorso giugno, per evitare possibili contraccolpi derivanti dalla crisi pandemica, proprio la Regione ha assicurato agli 11 Consorzi calabresi uno stanziamento straordinario di oltre 3 milioni, al fine di garantire la puntuale erogazione del servizio irriguo». «Quanto alle critiche in ordine alla scelta di difendersi nell’ambito del contenzioso pendente – conclude Gallo –, mi pare denotino un malcelato desiderio: attingere alle casse pubbliche senza filtri né controlli. Non verremo meno al dovere di tutelare le ragioni della collettività senza per questo sacrificare, per quanto di nostra competenza, il ruolo dei Consorzi e i diritti di migliaia di lavoratori. Per questo restiamo aperti al dialogo e al confronto, auspicando tuttavia correttezza e senso di responsabilità da parte di tutti, ancor più in considerazione del particolare momento storico».