Il prolungamento annunciato del lockdown fino al 13 aprile costerà al sistema Italia altri 5 miliardi di euro di consumi e quasi 8.5 miliardi di Pil in meno. Lo stima Confesercenti.
L’ulteriore diminuzione si aggiunge ai 30 miliardi di consumi e 55 miliardi di Pil già bruciati fino ad ora dall’emergenza. E il conto dei danni potrebbe essere ben più salato in caso di prolungamento del fermo delle attività economiche. Senza un intervento contenitivo di grande respiro, si rischia di arrivare a fine anno con una contrazione dei consumi fino a 83 miliardi, con una caduta del Pil del 9%.
“Con prospettive di questo tipo, ci sono migliaia di imprese che potrebbero non riaprire più. Bisogna intervenire subito per sostenerle, con un’iniezione rilevante di liquidità, in modo che possano continuare a pagare fornitori e dipendenti nonostante i ricavi azzerati”, commenta Confesercenti. “Noi chiediamo un intervento straordinario per il credito alle imprese: bisogna mobilitare tutte le risorse possibili, mettendo in campo se necessario anche la CDP. Serve una linea di credito speciale dedicata alle imprese con finanziamenti pari almeno al 25% dei ricavi conseguiti nell’anno precedente, con garanzia del Fondo Centrale. Liquidità da erogare immediatamente e con una previsione di restituzione a lungo termine”.