Come ogni anno nei primi giorni di luglio prendono il via i saldi estivi. Già partiti in Sicilia (1 luglio) e Basilicata (2 luglio) nella nostra provincia, come in tutta la regione, il via ufficiale è fissato per sabato 7 luglio e proseguiranno per i successivi 60 giorni.
Con l’avvicinarsi della partenza dei saldi l’Ufficio studi Confcommercio Nazionale ha diffuso i dati sulle intenzioni di spesa degli italiani. Le stime mostrano un lieve calo rispetto allo scorso hanno sul valore complessivo degli acquisti in saldo. In particolare emerge che ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature poco meno di 227 euro (era 230 nel 2017), per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro.
Valore dei saldi estivi per l’abbigliamento e le calzature – 2018
Valore dei saldi estivi (miliardi di euro) | 3,5 |
Numero famiglie italiane (milioni) | 25,9 |
Numero famiglie che acquista in saldo (milioni) | 15,6 |
Acquisto medio a famiglia per saldi estivi (euro) | 227 |
Numero medio dei componenti di una famiglia | 2,3 |
Acquisto medio per persona (euro) | 98 |
Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio
In lieve calo anche la spesa media pro capite che si attesta intorno ai 98 euro (erano 99 lo scorso anno). Il calo della spesa si ripercuote anche sul grado di fiducia degli imprenditori. Dall’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio Cosenza emerge che il 42% si dichiara fiducioso in relazione alla buona riuscita dei saldi, mentre il 33% (era il 29% lo scorso anno) si dichiara pessimista.
Gli sconti tra il 30% e il 40% si confermano la scelta di partenza da parte degli imprenditori con incrementi fino al 70% nel corso delle vendite promozionali.
“I saldi sono particolarmente importanti sia per i negozianti che per i clienti. I primi hanno la possibilità di ridurre le scorte di magazzino per sostituire la merce con i nuovi arrivi, per i clienti invece sono una buona occasione per acquistare quegli articoli e quei prodotti difficilmente accessibili a prezzo pieno. È anche vero che negli ultimi tempi gli acquisti in saldo si sono ridotti, complice la possibilità di acquisto online e l’abitudine delle grandi catene e dei monomarca di praticare promozioni anticipate, tuttavia, è solo nei negozi di vicinato che i consumatori possono trovare quel rapporto di fiducia e quel servizio di qualità che rende l’esperienza d’acquisto unica. Ed è questo probabilmente che spinge i consumatori a riversarsi nelle vie dello shopping e nelle località turistiche contribuendo a far muovere la nostra economia.”
A dichiararlo è stato Giovanni Amendola, Presidente di Federmoda Italia provincia di Cosenza.
Infine, Confcommercio ricorda alcune semplici regole per un corretto acquisto degli articoli in saldo:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.