Promesse fatte e non mantenute da parte della Regione Calabria rischiano di generare incontenibile sfiducia, difronte a solenni impegni, puntualmente disattesi, a seguito della protesta del 27 maggio scorso e con il rischio, ancor maggiore, che questa situazione alimenti tentazioni di proteste più estreme.

Con senso di responsabilità, mi adopero – afferma Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria e vice presidente nazionale di Confapi- per sensibilizzare la Giunta regionale affinché metta in esecuzione ciò che hanno promesso, a sostegno delle imprese e degli imprenditori e dei lavoratori che sono al collasso finanziario e che, persistendo tale situazione, si sentirebbero presi in giro. Sono indignato e sono indignati tutti gli operatori del settore perché, in questi mesi, non si è passati dalle parole ai fatti. Promesse e impegni sono svaniti nel nulla.

Ciò è inaccettabile. Rivolgo un personale e pressante appello al Presidente Santelli affinché attui, con la sua Giunta, ciò che si era impegnata a fare, subito, senza ulteriori rinvii. L’emergenza è tale che fa crescere una irritazione incontenibile tanto più se si basa sulla illusione di promesse disattese: tutto ciò crea una condizione ideale per più clamorose manifestazioni di proteste che, francamente, con un po’ più di buona volontà e di senso di responsabilità, prima che la disperazione prenda il sopravvento, si possono evitare.

In mancanza di fatti concreti, scenderemo di nuovo in piazza con una protesta permanente. Svegliatevi ed agite subito, oggi stesso, prima che la situazione precipiti”.

Il 12 ottobre prossimo, infatti, se le richieste non verranno ascoltate le pmi di Confapi Calabria e Federnoleggio-Confesercenti scenderanno in piazza davanti la Cittadella regionale.

Nonostante le numerose sollecitazioni, in seguito alle manifestazioni di maggio e giugno, da parte delle associazioni datoriali, rivolte alla Regione Calabria, per l’assenza di attenzioni e fondi per la ripartenza del settore, le promesse di aiuto assunte da parte dell’ente sono state disattese.

La categoria NCC bus e auto, sicuramente la più colpita o tra le più colpite dalla crisi scaturita dall’emergenza Covid, è ancora ferma al palo, come nei mesi del lockdown e vede profilarsi all’orizzonte un periodo di almeno 6-8 mesi di ulteriore fermo totale.
La filiera dei trasporti privati di persone è, dunque, al collasso totale. Sta attraversando una crisi senza precedenti.

Il gruppo Confapi Calabria è amareggiato dalla condotta della Regione che, inspiegabilmente, ha a disposizione ingenti risorse per sostenere la categoria a seguito delle rimodulazioni dei fondi europei ma non vuole impiegarle a sostegno delle imprese del settore NCC.

 

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