Dalle ore 5 di questa mattina i militari del gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme stanno eseguendo 21 ordinanze di custodia cautelare, di cui 1 in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 9 interdittive. contestualmente, sono in corso di esecuzione 23 perquisizioni domiciliari e 10 locali nei confronti di persone residenti nei comuni di Lamezia Terme, Serrastretta, Soveria Mannelli, Gizzeria, Maida, Reggio Calabria e Palmi per i reati contro la pubblica amministrazione, tra i quali turbata liberta’ degli incanti, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, abuso d’ufficio, falsita’ idelogica commessa dal pubblico ufficiale, induzione indebita a dare o promettere utilita’, e contro il patrimonio, tra i quali autoriciclaggio ed estorsione.
L’indagine si e’ incentrata su anomalie relative a numerose vendite giudiziarie nell’ordine di circa trenta aste pubbliche, che si sono tenute nel corso dell’anno 2018 presso il tribunale di Lamezia.
L’indagine si e’ incentrata su anomalie relative a numerose vendite giudiziarie nell’ordine di circa trenta aste pubbliche, che si sono tenute nel corso dell’anno 2018 presso il tribunale di Lamezia ovvero presso l’associazione notarile ubicata all’interno dello stesso palazzo di giustizia, nell’ambito delle quali sono state rilevate turbative finalizzate a dirottare l’esito finale verso l’obiettivo prefissato dagli indagati.
L’attivita’ investigativa svolta dalle fiamme gialle di Lamezia sotto le direttive del procuratore Salvatore Curcio – e del sostituto procuratore Giulia Maria Scavello -, ha consentito di accertare l’esistenza di un sistema fraudolento che di fatto ha condizionato per oltre un decennio le vendite giudiziarie del comprensorio lametino. quale artefice di tale meccanismo illecito vi era calidonna raffaele, notorio soggetto lametino, il quale, in taluni casi partecipava personalmente e in altri si avvaleva di compiacenti collaboratori, tra cui avvocati e commercialisti, nonche’ “ganci” interni al locale palazzo di giustizia, e dell’interposizione fittizia di un’agenzia d’affari e servizi costituita ad hoc ed intestata alla figlia. difatti riusciva ad ottenere ribassi e/o preziose informazioni riservate relative alle aste giudiziarie dei suoi clienti, risultati il piu’ delle volte debitori esecutati delle stesse. allorquando le notizie non risultavano utili per il raggiungimento dello scopo, il calidonna avvicinava gli altri offerenti, intimidendoli al fine di farli desistere adducendo vicinanze ed appartenenze a cosche locali. sovente pero’ stipulava preventivamente accordi con curatori, custodi e professionisti delegati alla vendita.
Le risultanze investigative hanno permesso di acquisire numerosi riscontri dei reati contestati da questo ufficio di procura, consentendo di ritenere provata la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, anche in considerazione delle condotte illecite perpetrate dagli stessi.
Gli accertamenti economico-patrimoniali delegati ed eseguiti dalla guardia di finanza di lamezia terme hanno anche permesso di ricostruire l’effettiva capacita’ patrimoniale illecitamente accumulata nel corso degli anni da taluni degli indagati, per il complessivo valore di quasi quattro milioni di euro, pur dichiarando esigue posizioni reddituali, nonche’ la pilotata aggiudicazione delle unita’ immobiliari, oggetto delle accertate turbative d’asta, del complessivo valore di quattro milioni e mezzo di euro.
Inoltre, e’ stata dimostrata, dalla predetta analitica attivita’ d’indagine, la sussistenza del reato di autoriciclaggio per un ammontare di circa 270 mila euro, quale provento da attivita’ delittuosa, in quanto il calidonna e i suoi prestanomi negli anni dal 2006 ad oggi hanno acquistato all’incanto nr. 20 unita’ immobiliari per 1 milione di euro, rivendendole successivamente per 1 milione e 270 mila Euro.
All’esito dell’attivita’ di polizia giudiziaria, sono stati identificati chiaramente i ruoli dei vari personaggi, che hanno posto in essere le innumerevoli condotte delittuose, nonché il cospicuo patrimonio immobiliare illecitamente accumulato negli anni dagli indagati, che sulla base delle risultanze investigative hanno consentito al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lamezia Rossella Prignani – di emettere un’ordinanza applicativa della misura cautelare nei confronti di:
Raffaele Calidonna (di anni 56), titolare di fatto dell’agenzia d’affari e servizi, in carcere;
Sara Calidonna (di anni 30), titolare di diritto dell’agenzia d’affari e servzi, ai domiciliari;
Pantaleo Ruocco (di anni 63), ufficiale giudiziario in servizio presso l’Unep di Lamezia Terme, ai domiciliari e interdittiva;
Antonio Stigliano (di anni 68), ufficiale giudiziario in servizio presso l’Unep di Lamezia Terme, ai domiciliari e interdittiva;
Massimo Durante (di anni 51), commercialista, ai domiciliari e interdittiva;
Aldo Larizza (di anni 52), commercialista, ai domiciliari e interdittiva;
Francesca Misuraca (di anni 57), commercialista, ai domiciliari;
Bruno Famularo (di anni 42), avvocato, ai domiciliari;
Emanuela Vitalone (di anni 43), avvocato, ai domiciliari e interdittiva;
Giuseppe Benincasa (di anni 57), avvocato, ai domiciliari;
Eugenio Travaglio (di anni 65), ragioniere, ai domiciliari;
Carlo Caporale (di anni 56), imprenditore, ai domiciliari;
Michele Albanese (di anni 62), funzionario di cancelleria presso il tribunale di Lamezia Terme, interdittiva;
Sabrina Marasco (di anni 50), funzionario di cancelleria presso il tribunale di Lamezia Terme, interdittiva;
Oriana Travaglio (di anni 37), avvocato, interdittiva;
Massimo Sereno (di anni 52), avvocato, interdittiva.