Il Consiglio regionale sarà presente domani a Roma con una delegazione di consiglieri alla manifestazione di protesta del direttivo dell’ANCI Calabria, accanto ai sindaci calabresi mobilitati in un’iniziativa che ci vede tutti coesi nella richiesta della fine del commissariamento della sanità in Calabria e per garantire ai nostri corregionali condizioni di pari dignità e trattamento nella tutela della salute”.
È quanto rende noto il Presidente del Consiglio Regionale Domenico Tallini che rilancia: “Dinanzi agli ultimi vergognosi accadimenti al limite del tragicomico e che suonano come una pesante offesa all’intelligenza e alla dignità dei calabresi, occorre una presa di posizione ferma per rivendicare diritti fondamentali denegati da troppo tempo.
I nostri sindaci e i consiglieri regionali, al di là delle ideologie e del colore politico si ritroveranno insieme per chiedere: la fine del commissariamento che in undici anni ha prodotto solo guasti; la cancellazione del debito e un celere adeguamento sia sul piano delle strutture sanitarie che sul versante dell’irrobustimento della dotazione di personale, passaggi questi fondamentali per uscire dalla zona rossa.
Una voce quella di tutti i primi cittadini, alla quale si aggiunge quella del Consiglio regionale della Calabria che parteciperà alla manifestazione attraverso una delegazione composta dai consiglieri regionali di maggioranza: Giannetta, Sainato, Morrone, Minasi, Gallo e De Caprio. Attendiamo che all’iniziativa in programma domani nella Capitale – rilancia il Presidente dell’Assise calabrese – seguano responsabilmente gli atti dovuti da parte del Governo. Serve un netto cambio di passo che possa mettere fine alle etichette che da troppi anni pesano come una spada di Damocle sulle teste di tutti noi calabresi”.
“La misura è davvero colma. Occorre restituire dignità al popolo calabrese e alle sue istituzioni. La Regione deve riappropriarsi al più presto delle sue competenze in materia di sanità ponendo fine ad un commissariamento iniziato nel 2010, a seguito dell’approvazione nel 2009 del Piano di rientro. 11 anni che, di fatto, non hanno portato né al risanamento del debito né al miglioramento del sistema sanitario regionale. In quest’ottica – conclude il Presidente del Consiglio regionale – la manifestazione di Roma può segnare l’inizio di una nuova stagione per le sorti della sanità in Calabria e per restituire fiducia ad una popolazione che oggi sulla propria pelle sente tutto il peso di un’ingiustizia che compromette diritti fondamentali ed inderogabili”.