La Coldiretti Calabria esprime soddisfazione per l’operazione “Verum et oleum” condotta dalla Guardia di Finanza e dall’Icqrf del Ministero delle Politiche agricole che, riguarda anche la Calabria, e ha portato alla scoperta di 2,3 milioni di litri di olio irregolare che entrano nel nostro paese attraverso operatori del settore oleario presenti in tutto il territorio nazionale e i principali porti di ingresso delle materie prime di provenienza estera. “Una triangolazione –afferma Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – che colpisce nettamente e al cuore il nostro comparto olivicolo e per la quale continuiamo a sostenere tolleranza zero”.
Le frodi non solo ingannano i cittadini – sottolinea- ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione resa già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero.
Da difendere – continua – c’è una produzione ottenuta grazie al lavoro delle circa 80 mila aziende agricole regionali impegnate a coltivare ulivi su una superficie di circa 190.000 ettari, che può contare su olio extravergine a denominazione, il 50% biologico, con un patrimonio di circa 25 milioni di piante oltre 100 varietà di olive un vero tesoro di biodiversità e un forte impatto sociale per la manodopera impiegata con quasi 15milioni di giornate lavorative annue e un valore medio della produzione di circa 600 milioni di euro. Un comparto – commenta Aceto -in continua crescita nella qualità che vede impegnati tanti giovani e in queste condizioni occorre scegliere Made in Italy verificando attentamente l’etichetta”.
Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare” poiché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali – evidenzia Coldiretti –rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare che per questo va perseguite con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborate dal giudice Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali.
Ma occorre anche diffidare dei prezzi troppo bassi e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive. Per sostenere e incrementare la produzione nazionale di extravergine Coldiretti ha presentato nell’ambito del Recovery Plan un progetto specifico legato alle reti d’impresa per il futuro dell’olio d’oliva.
L’obiettivo è rilanciare la produzione nazionale dell’olio d’oliva per confermare il primato di qualità attraverso la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta.