“E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento “Definizione dei criteri, delle modalità e delle procedure per l’attuazione dei contratti di filiera previsti dal fondo complementare al PNRR”. Un Decreto salva filiere Made in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura, che stanzia 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere Made in Italy come richiesto nella lettera appello della Coldiretti al Premier Mario Draghi nel corso della mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia.
Il decreto – sottolinea Coldiretti- consente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. Coldiretti, che lavora da anni su questi obiettivi anche insieme a Filiera Italia, è pronta – precisa – a presentare progetti operativi per utilizzare al meglio queste risorse, dalla zootecnia al vino, dal grano alla frutta secca, dall’olio all’ortofrutta.
I contratti di filiera, partendo dalla produzione agricola – spiega Coldiretti -, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare con un contributo dello Stato concesso – continua Coldiretti – per diverse tipologie di investimenti con un volume da 4 a 50 milioni di euro destinati a produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per la promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici, ricerca e sperimentazione. Un provvedimento necessario – spiega la Coldiretti – per ridurre la dipendenza dall’estero. Una decisione coerente – sostiene la Coldiretti – con le conclusioni della riunione tra i Capi di Stato o di Governo per affrontare la crisi in Ucraina dopo l’invasione della Russia.
Per sfuggire alle speculazioni in atto sul mercato internazionale l’obiettivo è di migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi, in particolare aumentando la produzione di proteine vegetali dell’UE.
L’impegno dichiarato di Coldiretti è di coltivare ettari aggiuntivi di terreno per produrre in più di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione sulla base di contratti di filiera necessari per ridurre la dipendenza dall’estero. La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare come cardine strategico per la sicurezza.
“Agire subito è l’imperativo– afferma Aceto presidente di Coldiretti Calabria – facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti ed è quindi importante lo sblocco dei contratti di filiera già stanziati nel Pnrr con l’integrazione della quota regionale del 10%, ma occorre anche dare immediato corso alla proroga della moratoria dei debiti bancari, in attesa di completare l’iter legislativo per la legge sulla ristrutturazione del debito delle imprese agricole a 25 anni con 3 anni di preammortamento e garanzia da parte dello stato, ridurre le percentuali Iva per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati ai produttori agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali.
E poi serve anche investire – continua– per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, disincentivare la non coltivazione dei fondi agricoli, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono dei terreni. Accogliamo positivamente – conclude Aceto -l’dea, da parte dell’assessorato all’agricoltura, di mettere a disposizione del settore zootecnico Calabrese le superfici agricole dell’ARSAC per la coltivazione di cereali e foraggere per l’alimentazione zootecnica”.