“Istituzioni (Regione) contro Istituzioni vigilate dalla Regione (Consorzi di Bonifica) questo il triste spettacolo, offerto in diretta nazionale nella trasmissione “Mi manda RAITRE”.
A perderci è la reputazione della Calabria, gli agricoltori e i lavoratori”. Questo il preoccupato commento del presidente della Coldiretti Calabria Franco Aceto, riferito alle vicende delle spettanze dei lavoratori del Consorzio dell’Alto Ionio Cosentino di Trebisacce per il TFR che, sono approdate nel teatro televisivo-giornalistico, invece di trovare soluzioni ragionevoli e possibili con una interlocuzione reciproca fatta di diplomazia, trasparenza e anche rigore. Dopotutto – aggiunge – non è stato chiarito nessun problema.
E’ vero esattamente il contrario! Coldiretti Calabria, intravede il rischio che gli unici a perderci, saranno gli agricoltori che devono irrigare e che potrebbero avere ritardati i servizi indispensabili del Consorzio e i lavoratori idraulico forestali, la cui attività cessa per tutti con il termine dell’esercizio 2023, che non avranno certezze per la corresponsione del loro legittimo TFR.
Il quadro che ne emerge – prosegue Aceto – è desolante: istituzioni (funzionari Consortili e funzionari Regionali) che si parlano a distanza o nelle aule dei tribunali e la politica (della stessa maggioranza) su visioni e prospettive completamente opposte. Mi chiedo: a chi giova? Possibile sia così complicato stabilire se vi è o meno sussistenza di crediti vantati dai Consorzi nei confronti della Regione e l’eventuale ammontare degli stessi? E’ necessaria, anzi doverosa, allo stato attuale delle cose, un’OPERAZIONE VERITA’ su detti crediti. E’ inconcepibile, in un paese normale, il notevole ritardo (quasi 20 mesi) nell’adempimento di quanto stabilito dalla DGR 335 del 26-07-2019, con la quale era stato costituito un gruppo di lavoro per “le attività di verifica delle posizioni debitorie della Regione Calabria nei confronti dei Consorzi di Bonifica per la realizzazione delle attività di forestazione”.
Questa doveva rappresentare l’occasione per risolvere a valle tale situazione, evitando di costringere i Consorzi a rivolgersi ai Tribunali. In alcune vertenze, ci risulta che gli stessi giudici, proprio tenendo conto dei soggetti parte della controversia, hanno invitato le parti a trovare un accordo prima di arrivare a sentenza.
Penso, sia arrivato il momento che il presidente Spirlì e l’assessore Gallo prendano in mano direttamente la situazione per evitare che chi, nella continuità delle varie amministrazioni regionali che si sono succedute, dilazioni ancora i tempi o accampi scuse e sottigliezze che non trovano alcuna giustificazione se non come frutto di pregiudizio o, cosa ancor più grave, per coprire responsabilità gestionali del passato. Deve emergere, una volta per tutte, la verità su una questione che si protrae da circa venti anni e si devono chiarire i ruoli e le competenze della Regione in tema di vigilanza, attività a volte trasformatasi in ostacolo all’ordinaria attività.
Occorre – prosegue il presidente di Coldiretti Calabria – un rinnovato spirito di collaborazione che porti a compimento un’operazione verità che non è più rinviabile. Solo questo atteggiamento – conclude Aceto -permetterebbe una trasmissione tempestiva e chiara all’opinione pubblica e ai diretti interessati di una corretta informazione, a salvaguardia della dignità della Calabria e dei Calabresi.