Si è svolta in seno alla commissione affari sociali della Camera dei deputati l’audizione delle OO.SS. sul nuovo “decreto Calabria” volto a trovare soluzioni utili a rafforzare la sanità regionale commissariata da oltre 10 anni che già viveva una condizione di non garanzia dei livelli essenziali di salute, fortemente acuitasi nel contesto attuale di pandemia.
La Cisl confederale e regionale della Calabria hanno espresso l’urgenza di passare dal Piano di rientro al Piano di rilancio del Sistema Sanitario Regionale calabrese insistendo su alcuni punti, fra i quali la stabilizzazione e assunzioni di personale sanitario, la riqualificazione e formazione del personale, la modifica del piano operativo rispetto alla riorganizzazione e al miglioramento della rete ospedaliera, del servizio emergenza-urgenza e della medicina del territorio, l’internalizzazione dei servizi in appalto e il relativo personale.
Per la Cisl confederale e regionale della Calabria particolare attenzione dovrà essere posta alle realtà sciolte per infiltrazioni mafiose, affiancando ai Commissari prefettizi Direttori sanitari e amministrativi di comprovata esperienza. Così come dovranno essere create le condizioni per intensificare i controlli e le verifiche sulla gestione degli appalti, sui servizi esternalizzati, sulla politica degli accreditamenti delle strutture private.
Il decreto Calabria deve poter servire per migliorare tutto questo ed in particolare, vista la pandemia in atto deve poter intervenire a sostegno del debito sanitario al fine di non compromettere la possibilità dell’utilizzo di risorse necessarie per un opportuno rilancio delle politiche sanitarie e socio sanitarie regionali. Essenziale, inoltre, assicurare il superamento dei limiti alle assunzioni di cui all’art 11 del D.L 35/2019, garantendo, invece, un piano straordinario di assunzione di personale sanitario per garantire i LEA oggi disattesi.
Per la Cisl confederale e per la Cisl calabrese è fondamentale che venga fatta chiarezza, altresì, sull’utilizzo e la destinazione di tutte le risorse stanziate dai decreti emergenziali per rafforzare i sistemi sanitari regionali al fine di fronteggiare e arginare l’emergenza da Covid-19 che vede la regione Calabria collocata, suo malgrado all’interno di una zona rossa e, quindi ad alto rischio di contagio.