La città ha toccato il fondo, ne prendano atto a tutti i livelli – come ne hanno contezza i cittadini – gli amministratori che, per mancanza di visione comunale e metropolitana, hanno spento le luci dei riflettori su Reggio Calabria.
Eppure il 22 giugno scorso, la nostra città è stata sede di una manifestazione nazionale unitaria CGIL CISL UIL che ha portato in riva allo Stretto, circa 25.000 persone provenienti da ogni parte del Paese. Reggio Calabria dunque protagonista nelle rivendicazioni per lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno.
Un’ attenzione che si è vanificata nella indifferente quotidiana gestione della res pubblica di una classe dirigente che non vede oltre il proprio naso.
La situazione oggi è divenuta insostenibile. La città e la Metrocity sprofondano verso il baratro. Decoro urbano martoriato da una cattiva amministrazione, incapace di garantire la normalità, oltre che per la raccolta differenziata – il cui malfunzionamento ha creato un’emergenza sanitaria – anche per diserbamento e cura delle aree verdi. Non è una città metropolitana e men che meno una città a misura d’uomo, la nostra. infranto il sogno della Reggio bella e gentile?
E’ stata tradita e mortificata la sua vocazione turistica; è stato scimmiottato il concetto di smart city per via di una viabilità per mesi congestionata; strade bombardate da voragini e crateri che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini; e la metrocity? Lavori pubblici fermi al palo ed edilizia paralizzata per cinque anni, Aeroporto dello Stretto, Zes, locride… un cahier de doléances infinito; una realtà metropolitana che si è ritorta in un vicolo cieco e questi sono solo alcuni esempi, ed è ovvio che tutti gli annunci e spot lanciati in questo periodo non hanno alcun valore considerato l’imminente avvicinarsi delle elezioni amministrative in primavera. In questi anni più volte abbiamo suggerito e stimolato l’esigenza di un dialogo e di un confronto che potesse giovare alla città e alla risoluzione delle tante, troppe, criticità che ne offuscavano bellezza e funzionalità. Tanti i temi affrontati che non è più il caso di riprendere oggi ma di proporre a chi si candiderà a guidare questo meraviglioso e dolente territorio. Il mio appello è rivolto a chi ha il dovere e l’onere delle scelte: Reggio ha bisogno di futuro altrimenti la desertificazione socio-economica camminerà molto velocemente. Chi ha questo compito della scelta, crei un’offerta politica adeguata alle sfide di una città Metropolitana. Reggio Calabria nel cuore di noi tutti merita un futuro.