Il consigliere regionale Alessandro Nicolò, con una interrogazione a risposta scritta depositata giorno 8 aprile c.a., ha chiesto al presidente Oliverio “interventi urgenti in ordine alla criticità della gestione dei rifiuti della Regione Calabria”.
“La situazione regionale – asserisce Nicolò – in tema di gestione dei rifiuti è ben lungi dall’essere stabile e regolare, a causa della forte carenza di impiantistica in tutto il territorio e per le difficoltà organizzative che hanno impedito il subentro degli enti di governo degli ATO nei contratti con i gestori degli impianti.
La Regione Calabria, in ordine al subentro dei Comuni nei contratti di gestione degli impianti di trattamento rifiuti – continua il consigliere regionale di FdI – ha disposto la proroga di un anno (fino al 31 dicembre 2019), rispetto al termine del 31 dicembre 2018, originariamente previsto dalla Legge regionale n. 29/2017, impegnandosi ad affiancare tali enti nel percorso di subentro.
La forte carenza di impiantistica in tutto il suolo regionale, ha reso però necessari una serie di provvedimenti speciali ed ordinanze contingibili e urgenti per autorizzare il pressoché sistematico superamento dei limiti di smaltimento delle discariche nonché il superamento dei valori massimi di trattamento dei pochi impianti di trattamento (pubblici e privati) operativi e, cosa ben più grave, il trasferimento dei rifiuti fuori Regione, con evidenti inefficienze operative e incremento dei costi”.
“Ricordo che nella seduta del Consiglio Regionale del 19 dicembre 2016, in ordine all’approvazione del PRGR (piano regionale gestione rifiuti) avevo espresso voto contrario, evidenziando la necessità di effettuare valutazioni tecniche più approfondite, riscontrando peraltro il mancato confronto con i Sindaci dei Comuni calabresi in una materia così delicata, auspicando un maggiore sostegno delle Istituzioni, soprattutto per la raccolta differenziata. Infine, si prospettava l’inapplicabilità del Piano, a causa della mancata istituzione degli Ambiti territoriali ottimali.
Ed ancora: larga parte del rifiuto prodotto dai Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria viene inviato fuori Regione, con evidenti ripercussioni in termini di incremento dei costi a carico dei contribuenti, ed assume grande rilievo la necessità di predisporre impianti di trattamento della frazione organica a servizio dell’ATO 5 che siano in grado non solo di ridurre i quantitativi da mandare in discarica, ma che siano anche capaci di valorizzare il rifiuto producendo, per esempio, biogas e compost. Ricordo ancora – osserva l’esponente politico di FdI nella sua interrogazione – che il PRGR nei “Criteri di localizzazione dei nuovi impianti”, Parte II cap. 19, al par. 19.2.7 prevede per gli impianti di trattamento/recupero dei rifiuti una distanza minima dai centri abitati, rendendo difficoltoso l’individuazione di zone idonee alla costruzione dei nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, e vista la tipologia degli impianti necessari, la loro localizzazione potrebbe essere all’interno o in prossimità di aree già infrastrutturate, che registrano la presenza di servizi indispensabili allo svolgimento dell’attività di recupero, trattamento e valorizzazione della FORSU. Peraltro – continua Nicolò – il vincolo previsto nel PRGR per la realizzazione degli impianti di trattamento, è superiore ad analoghi limiti presenti in altre Regioni d’Italia (ad es. 1000 m in Lombardia e 500 m in Veneto) e non sarebbe in linea con i nuovi parametri, atteso che gli impianti di trattamento delle frazioni umide della raccolta differenziata sono oggi costruiti con particolare attenzione agli aspetti relativi alla tutela dell’ambiente.
Pertanto, il consigliere regionale ha chiesto al presidente della Giunta regionale, “se la Regione e i Dipartimenti competenti per materia hanno allo studio la rivisitazione del PRGR ed in particolare, quali provvedimenti la Regione intende adottare per stabilire un limite adeguato con i parametri adottati da altre Regioni d’Italia ma soprattutto compatibile con la conformazione territoriale ed urbanistica delle aree industriali presenti nella Regione e, in particolare, per quanto riguarda il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Infine, conclude l’On. Nicolò, “conoscere l’indirizzo politico della Regione Calabria nella gestione dei rifiuti, considerato che la medesima continua ad inviare buona parte dei rifiuti in altre Regioni o all’estero senza osservare la normativa europea che impone la riduzione dell’utilizzo delle discariche a vantaggio della raccolta differenziata e del riciclo, attraverso la valorizzazione del rifiuto, in una logica diretta a favorire lo sviluppo virtuoso dell’economia circolare (ad es. mediante produzione di biogas e compost).