Sono molto circostanziate e perciò non possono passare nell’ombra le denunce dei vertici della Camera di Commercio di Catanzaro su atti e comportamenti della Regione Calabria e del governatore Mario Oliverio riguardo alla gestione dell’ente delle imprese.
Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Giuseppe d’Ippolito, per anni consigliere camerale e presidente dell’Albo regionale dei gestori ambientali. Nei giorni scorsi il parlamentare si era appellato alla Regione Calabria e alla Camera di Commercio catanzarese, invitandole «a parlarsi, a prescindere da ogni scadenza elettorale e a mantenere fisso l’obiettivo primario, che è l’interesse dell’utenza e il corretto svolgimento delle funzioni pubbliche, fondamentali, che competono alla Camera di Commercio».
Oggi D’Ippolito torna sullo scontro in atto, esprimendo «forte preoccupazione per la possibilità che di questo passo si perdano i contributi comunitari di gestione e dunque si blocchi l’attività della Camera di Commercio di Catanzaro a servizio delle aziende, col rischio che vadano a monte pure gli incontri istituzionali avviati dall’ente nei mesi scorsi per l’apertura a nuovi mercati fuori dell’Italia».
Perciò D’Ippolito chiama in causa Oliverio, cui chiede «di ritirare il commissariamento e di agire con responsabilità sul piano politico scegliendo la via del dialogo piuttosto che quella dell’imperio, la quale finora non ha portato alcun vantaggio alle imprese calabresi».