Quando iniziamo a parlare della Calabria?.
La domanda viene posta, in una nota stampa, dal presidente di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chirillo, ed è indirizzata “alla classe politica nella sua interezza”.
“A pochi mesi dal voto per le Regionali – scrive Chirillo – il dibattito sul futuro di questa nostra terra rimane tutto incentrato sui tatticismi, i giochi di palazzo, i protagonismi dei singoli. Non una sola parola sui programmi per affrontare e risolvere i mille problemi con cui i cittadini calabresi sono quotidianamente costretti a convivere”.
“Un triste spettacolo che suscita amarezza” secondo il presidente di Confesercenti Catanzaro. “Già di per sé, visti i tempi ristretti, risulta assurda la mancanza di chiarezza su chi concorrerà per assumersi la responsabilità della presidenza – prosegue Chirillo. –
Ma ancora più incomprensibili, per chi è abituato ad operare nel mondo dell’impresa, appaiono:
1) l’assenza di una proposta progettuale per obiettivi;
2) l’incognita relativa all’analisi delle priorità presenti e future;
3) l’insufficiente organizzazione strategica, dei diversi partiti e movimenti in lizza, nell’ascolto delle categorie sociali e produttive”.
In breve, sottolinea Chirillo, “ci troviamo di fronte alle solite schermaglie tra addetti ai lavori, ben distanti dalla realtà concreta della gente comune”.
“Eppure – aggiunge non senza preoccupazione il presidente di Confesercenti Catanzaro – la forbice che separa il Nord dal Sud continua a crescere, la Calabria continua a spopolarsi e gli indicatori economici non esprimono prospettive particolarmente rosee per le generazioni future. Tra il 2002 e il 2017 il Mezzogiorno ha perso oltre 2 milioni di persone (Fonte rapporto Svimez 2019) e la nostra terra ha pagato un dazio pesantissimo in termini di giovani emigrati con le valigie in mano”.
“Avremo quanto prima il piacere di ascoltare il pensiero dei nostri politici su questi temi?” è la conclusione sferzante di Francesco Chirillo.