“Pronti a scendere in piazza”. Lo annuncia Giovanni Sgrò, l’imprenditore di Soverato a capo della protesta contro il caro bollette. L’esasperazione è tanta e si rincorrono continuamente le voci di piccoli esercizi commerciali chiusi o in procinto di abbassare le saracinesche. Non resta, dunque, che una “forte iniziativa di protesta che si terrà proprio a Soverato nei prossimi giorni”. Data e orario ancora da definire ma, nel suo “chiamare a raccolta tutta la piccola e media impresa del territorio”, in difficoltà per l’aumento esponenziale dei costi energetici, Sgrò fa già il punto della situazione in una nota stampa. “Rinnovabili che finiscono, con il petrolio e tutto il resto, nel grande calderone della rete elettrica, senza alcuna riduzione di costo per l’utente finale. – scrive Sgrò – Metano che, da scelta conveniente e green per l’autotrasporto, oggi diventa più costoso della benzina. Insomma, la confusione regna sovrana nel mondo dell’energia.
Anche aziende come la nostra, che da anni avevano investito sulla cosiddetta energia pulita, oggi si ritrovano a pagare come e quanto tutti gli altri. Non c’è chiarezza. Non ci sono spiegazioni che tengano. E così anche la propagandata transizione ecologica del ministro Cingolani rischia di esaurirsi nel nulla. Parole al vento che non convincono più nessuno, suo malgrado”. “A proposito di vento – sottolinea l’imprenditore – continuiamo a domandarci a che serve, qui in Calabria, piantare migliaia di pale eoliche tra boschi e colline (molto presto, pare, anche in mare) se poi, per le comunità locali, non c’è nessuna ricaduta utile. Né può valere la storiella delle royalties, sotto forma di parchi giochi, strade e panchine. Se è vero che la Calabria produce in loco il triplo dell’energia che consuma, soprattutto da fonti rinnovabili, allora non riusciamo a capire davvero niente di questo mercato delle bollette, nel quale i prezzi vengono dettati non dalle guerre, ma dagli speculatori del mercato Ttf di Amsterdam.
Se questa è Europa… verrebbe da dire! Ma noi a quella grande comunità continentale ci crediamo. Quella unione di popoli e di pace immaginata da Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi, Jean Monnet e Robert Schuman, Joseph Beck e Paul Henri Spaak. Un sogno che si sta autodistruggendo con scelte incomprensibili al cittadino comune che vive problemi quotidiani insuperabili come il pagamento di bollette che superano del 240 % i costi dello scorso anno. La politica (regionale, nazionale, europea) è chiamata a dare risposte e spiegazioni alle aziende che chiudono, agli imprenditori che arrancano, ai commercianti che non hanno più la forza economica di resistere. Noi imprenditori del Soveratese scenderemo in piazza per richiamare tutti, a gran voce, alle loro responsabilità. Non possiamo più farcela, non possiamo più aspettare. Chiediamo alle rappresentanze sindacali e di categoria di essere al nostro fianco per testimoniare, con noi, la gravità del momento”.