Il presidente Bonomi ha avuto modo di sottolineare che le misure economiche già varate “non arrivano, non producono i loro effetti. Abbiamo chiesto espressamente un taglio dell’Irap che si può attuare in occasione degli acconti di giugno e che vale 9 miliardi. E’ un processo semplice, automatico, lo Stato non deve fare nulla ed ha un impatto immediato”.
Sollecitato dai giornalisti a parlare della cosiddetta “fase 2”, Bonomi ha riferito che la stessa è partita “male, ma lo sapevamo. Purtroppo da cinque settimane chiedevamo un metodo per la fase due, ma non ci hanno ascoltato. Gli imprenditori hanno aperto assumendosi tutta la responsabilità”.
Per quanto riguarda il rapporto con le banche, il presidente Bonomi ha esortato a “lavorare insieme” affermando la necessità di “fare un grande patto ed evitare l’errore del 2008 quando lo scontro è stato tra imprese e banche”. Il problema di questi giorni nell’accesso al credito, per Bonomi è in “come è stato fatto il decreto, nella “burocrazia”, nei “19 documenti” e nelle condizioni che prevede. “Se tutti noi avremo la capacità di lavorare insieme, che è quello che ci chiedono i nostri concittadini– ha concluso il presidente designato di Confindustria – forse faremo di nuovo grande questo Paese come hanno fatto i nostri padri”.