Blue Ocean English Institute, un futuro che affascina. Non una emplice scuola di inglese, ma un progetto ambizioso che ha come obiettivo quello di creare e mettere a disposizione degli utenti un metodo diverso che promette risultati performanti sul breve periodo.
La scuola ha sede in via Lombardi 6/B ed è guidata dal suo fondatore Anthony Plourd, un ragazzo arrivato in Calabria dalla lontana California.
A lui abbiamo chiesto i segreti del successo di questa splendida realtà.
Come nasce Blue Ocean Institute Blue Ocean?
“La scuola nasce da due grandi passioni che abbiamo avuto la fortuna di rendere complementari. La mia per l’insegnamento e quella della mia socia, nonché mia sposa da tre anni, per il mondo del business. Blue Ocean più che come scuola di inglese, si configura come azienda di formazione. Ci siamo da subito allontanati dall’idea di una possibile forma di affiliazione proprio perché volevamo creare qualcosa di davvero nostro, nuovo ed unico.
Mi fa piacere spendere due parole anche sulla motivazione che ci ha spinto a scegliere questo nome, dopo una ricerca accurata e meticolosa. Il nome nasce dalla strategia aziendale Blue Ocean, che sfida imprenditori e manager a superare i canoni standard del fare impresa, progettando spazi di mercato inesplorati facendo leva sulla creatività piuttosto che sulla competizione.
In particolare invita ad adottare un pensiero laterale che orienti la navigazione dell’impresa lontano dagli oceani rossi della concorrenza spietata, guidandola verso gli oceani blu dei mercati innovativi le cui rotte non hanno barriere all’ingresso”.
Perché ha scelto di puntare sulla Calabria?
“Perché la Calabria è un tesoro nascosto che merita progetti nuovi ed ambiziosi, dinamismo, entusiasmo, aspirazioni: merita sopra ogni cosa di essere amata, prima di tutto dagli stessi calabresi.
E perché in una terra in cui esiste poco in termini di strutture e servizi, tanto può essere inventato e costruito da zero.
La Calabria rappresenta lo scenario ideale per chi vuole essere protagonista di un cambiamento, che trae origine da chi lo promuove, consapevole di essere parte del cambiamento stesso. Ogni giorno, in ogni azione, senza aspettative miracolistiche, ma con la consapevolezza che sarà possibile ottenere grandi risultati se riusciremo a potenziarne i pregi e a trasformarne i difetti in nuovo valore”.
Crede che gli italiani e i calabresi, in particolare, facciano abbastanza per “aiutarsi” a crescere?
“In generale, sono portato a constatare che i tanti problemi che l’Italia si trova ad affrontare sono particolarmente accentuati al Sud e, quindi in Calabria, come i media ci evidenziano quotidianamente.
D’altro canto, sono altrettanto convinto che i calabresi abbiano un gradissimo potenziale. Sono smart, tenaci, sensibili, creativi. Niente da invidiare a nessuna popolazione, compresa quella americana.
Ma, per rifarmi allo spirito della domanda, osservo quotidianamente che molti Calabresi non amano a sufficienza la propria terra, così come meriterebbe. E sono certo che molti problemi inizino proprio da qui.
Sono convinto che progredire sia possibile, a patto che si metta in campo, in primo luogo, l’amore e il rispetto verso la propria terra, accompagnati da una buona dose di coraggio e audacia.
Il mio invito? Voglio farlo con le parole della scrittrice polacca Kazimiera Alberti d cui ho avuto il piacere di leggere qualche pagina del suo meraviglioso libro sulla Calabria: “Prova ad amarla anche tu! Forse anche a te essa aprirà il suo magico scrigno”.
Quali altre sfide affronterete con la vostra realtà di formazione ?
“La nostra visione punta, nel giro di due anni, a far diventare Blue Ocean il punto di riferimento nella provincia di Catanzaro per l’apprendimento della lingua inglese.
La centralità del ruolo della nostra scuola deve, però, essere accompagnata dall’obiettivo ambizioso di aumentare significativamente il livello di conoscenza della lingua inglese in Calabria, contribuendo a scalare le attuali posizioni che la vedono, ahimè, in fondo alla lista. E questo significa rendere attrattivo l’apprendimento della lingua inglese, puntare a farla entrare in tutte le famiglie.
Coltiviamo, inoltre, l’ambizione di assumere un ruolo di struttura guida, di traino nei confronti delle altre realtà regionali che operano nello stesso settore, aprendoci ad una collaborazione che, stabilendo delle fruttuose sinergie, sia di reciproco vantaggio per le imprese, ma, soprattutto, contribuisca ad innalzare diffusamente il livello qualitativo dell’offerta formativa con risultati numerici evidenti.
Presto contiamo di aprirci all’organizzazione di viaggi in lingua, dedicati a tutti i nostri clienti: adulti, young learners e business. Riteniamo che una, seppur piccola, finestra sul mondo possa rappresentare un grandissimo stimolo e favorire la generazione e la circolazione di nuove idee”.