Sono perfettamente d’accordo con l’appello lanciato dai segretari regionali della Cisl Pompeo Greco e Paolo Tramonti: l’Autorità idrica della Calabria deve dare al più presto il segno tangibile della sua esistenza.
Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro e presidente pro-tempore dell’assemblea dei sindaci dell’Autorità idrica calabrese, Sergio Abramo, che ha aggiunto: “L’assemblea dei sindaci dell’Ambito ha già chiesto al governatore Oliverio una riunione ad hoc sull’acqua calabrese e sulle importanti sfide che la attendono. Mi auguro che vogliano unirsi alla richiesta anche i due segretari della Cisl, chiamando a raccolta tutte le altre sigle sindacali, per un incontro generale fra sindaci, parti sociali e Regione”.
Abramo ha sottolineato: “Le riunioni dell’assemblea dei sindaci dell’Ambito che si sono tenute in questi mesi sarebbero inutili se non venissero seguite da fatti concreti. Servono atti certi, risorse e investimenti. Ritengo fondamentale che le parti sociali, i sindaci e i calabresi tutti sappiano quali e quante risorse la Regione intenda destinare all’Autorità idrica col Patto per il Sud, il modo in cui verrà gestita l’acqua e, di conseguenza, come verrà individuato il nuovo gestore unico del servizio idrico che penso debba tornare ad essere pubblico”.
“Bene hanno fatto Greco e Tramonti a rimettere sotto i riflettori una vicenda che riguarda da vicino uno dei servizi essenziali per i cittadini e che, proprio per questo motivo, deve prevedere soluzioni il più possibili condivise. I ritardi accumulati, gli interventi infrastrutturali che non possono essere rinviati considerando le condizioni di una rete regionale quasi al collasso, i disagi che le popolazioni devono patire, come a Catanzaro sappiamo bene anche se le cose stanno lentamente cambiando.”
C’è l’assoluto bisogno che la Regione e il governatore Oliverio diano un segnale chiaro
imprimendo all’Autorità idrica calabrese una linea d’indirizzo univoca e l’autonomia indispensabile a muoversi e funzionare in piena sintonia con la Regione stessa”.
Abramo ha concluso ribadendo pure “l’esigenza di non disperdere il patrimonio rappresentato dai dipendenti della Sorical, un gruppo di gente preparata e competente, pronta ad affrontare le sfide che attendono il settore idrico regionale. In attesa di conoscere effettivamente il futuro della società, perdere questo patrimonio di competenze significherebbe mandare sul lastrico centinaia di famiglie e avvicinare al baratro un comparto già in crisi”.