Secondo quanto riferito dal sottosegretario ai Beni culturali Anna Laura Orrico, in risposta all’interrogazione che ho rivolto al governo insieme alla collega Paola Frassinetti per chiedere la restituzione dal British Museum dell’ascia votiva di Kyniskos, non ci sono presupposti giuridici che possano sostanziare una rivendicazione del bene archeologico da parte dell’Italia”.
E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che aveva auspicato il recupero della scure-martello in bronzo risalente probabilmente al VI sec. a. C., ritrovata nel lontano 1846 nel territorio di San Sosti, e che rappresenta un “frammento” delle origini di Sibari, fondata nell’VIII sec. da un gruppo di Achei del Peloponneso e distrutta nel VI dai Crotoniati. “Il ritorno in Calabria dell’ascia non è tuttavia impossibile – continua Wanda Ferro – poiché lo stesso sottosegretario, alla luce della nuova articolazione del Ministero che prevede la dotazione di un’autonomia speciale per il Parco Archeologico di Sibari, rimanda ogni possibile iniziativa in capo al futuro direttore. I beni archeologici possono essere anche recuperati attraverso percorsi di diplomazia culturale e gli accordi amministrativi tra le parti, come spiega il sottosegretario, si rivelano spesso di grande efficacia. Auspichiamo pertanto un impegno del governo per consentire la riacquisizione del bene dal museo londinese”.