“La mia esperienza mi dice che al Sud si vuole lo sviluppo, c’è una parte maggioritaria dei cittadini che lo vuole”.
Così l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, è intervenuto all’inaugurazione della Scuola di Politiche presso l’Università della Calabria.
Arcuri ricorda che l’Italia è seconda destinataria in Ue, dopo la Polonia, dei cosiddetti Fondi strutturali e che “alla fine di questi ultimi sei anni di programmazione, di 54,3 miliardi destinati al nostro Paese, ne abbiamo spesi solo 19,3%. Inoltre dei 63,4 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione che si affiancano ai fondi europei, al quinto dei sei anni, abbiamo speso solo il 2,8 %”.
“Ma – ha continuato l’AD di Invitalia – esistono le condizioni per una traiettoria diversa. Innanzitutto evitando la stratificazione della moltitudine di attori chiamata a ‘gestire’ fondi e progetti che ci hanno penalizzato perché hanno fatto sì che il sistema impazzisse, frammentandosi e implodendo. Serve che siano pochi i soggetti preposti a invertire la rotta e misurati sull’efficacia e i risultati raggiunti e non sull’efficienza. In secondo luogo – ha aggiunto – è necessario concentrarci su pochissimi grandi progetti infrastrutturali.
Infine – ha concluso Arcuri– dobbiamo tenere a mente che c’è un pezzo di Sud che ce la fa ed è necessario sostenerlo, aiutare la resilienza del Mezzogiorno. Quindi anche realizzare iniziative come questa, per valorizzare il cosiddetto capitale fisso sociale e ridurre il divario di sviluppo che frena la crescita non solo del Sud ma dell’intero Paese”.