“I tragici accadimenti di questi giorni, dopo le manifestazioni di cordoglio, di solidarietà ed i primi interventi indispensabili a tentare di rendere almeno agibili i luoghi interessati, richiedono una rigorosa riflessione sulle cause ed una pronta reazione in termini di azioni da porre in atto. Occorre andare oltre i buoni propositi.
La manutenzione del territorio deve essere assunta come un’attività da svolgere in maniera programmata ed ordinaria e non sulla esclusiva ondata emotiva che monta nell’immediatezza di avvenimenti gravi quanto dolorosi.
Una cosa sono i rischi legati ad eventi atmosferici straordinari che si tenta di prevenire ed arginare, altro sono le condizioni di rischio latente insite nella mancata cura del territorio”.
A dirlo è il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca, fortemente preoccupato per i danni causati nella regione dalle avversità metereologiche dei giorni scorsi, che purtroppo hanno fatto registrare anche la morte di giovani vite.
“La cultura della manutenzione e della sicurezza deve appartenere a tutti e va praticata in maniera preventiva.
Abbiamo più volte richiamato l’attenzione dei decisori pubblici – sottolinea il presidente degli industriali Mazzuca – sul fatto che la Calabria attende di dare attuazione agli interventi previsti dal piano sul dissesto idrogeologico che contiene interventi precisi e definiti da anni, ma la cui realizzazione è ferma da più tempo.
Un programma che, nelle previsioni del Patto per la Calabria, può contare su poco più di 450 milioni di euro in uno con gli interventi di erosione costiera. La stessa cosa vale per la manutenzione dei corsi d’acqua, della rete infrastrutturale ed in generale del patrimonio edilizio ed infrastrutturale dell’intera regione.
I cittadini, così come gli imprenditori, giustamente chiedono risposte precise e tempestive ai vari livelli di responsabilità e di governo. Siamo stanchi di assistere continuamente a tragedie che oltre a portare via vite umane ed a colpire in maniera violenta il nostro sistema economico già fragile, diventano l’alibi per quello che non si è fatto prima.
Bisogna agire. Evitiamo le solite liturgie: stato di calamita, vicinanza alle famiglie, solidarietà che risultano inefficaci quando i danni sono ormai fatti. In un mondo 4.0 in cui il lavoro delle macchine a grande velocità sta sostituendo quello degli uomini è paradossale che le persone possano morire per una forte precipitazione atmosferica!”.
Per quanto attiene alla manutenzione della viabilità ordinaria, Mazzuca evidenzia di come la confusione di ruoli non aiuti, “le amministrazioni provinciali che hanno mantenuto le competenze su circa ottomila km di strade, non sono però destinatarie di risorse centrali per programmare ed intervenire in maniera compiuta.
Analoga situazione vale per la gestione delle aree industriali in generalizzato stato di cattiva manutenzione quando la stessa non risulti addirittura inesistente. Non serve assegnare le competenze se non si procede ad attribuire alle stesse le risorse necessarie per poter adempiere ai compiti assegnati.
Le politiche per lo sviluppo ed il rilancio economico produttivo ed occupazionale della Calabria, non possono che assumere come precondizione azioni coerenti di manutenzione, difesa, tutela e messa in sicurezza del territorio”.