La nuova emergenza sanitaria che si è venuta a creare a causa della seconda ondata epidemiologica da Covid-19 e la individuazione della Calabria come zona rossa, impone alla Pubblica Amministrazione soluzioni di lavoro agile che tendono a tradursi in operatività limitata o quasi nulla da parte degli uffici.
Lo smart working intensivo, se non accompagnato da soluzioni organizzative efficaci, rischia di rivelarsi particolarmente dannoso, soprattutto per il settore delle costruzioni già normalmente in difficoltà a causa delle tortuosità burocratiche cui è sottoposto”. A dirlo è il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante che esprime timori rispetto ad uno scenario che tenderebbe a delinearsi quale quello “del blocco di numerosi cantieri sia pubblici che privati presenti su tutto il territorio, con effetti devastanti sulla tenuta economica e sociale, ancora maggiori di quelli patiti con il lockdown dello scorso mese di marzo”.
Quasi nessuno degli sportelli pubblici di servizio ai cittadini ed alle imprese – continua il presidente Perciaccante – risulta adeguatamente digitalizzato ed adeguato per lavorare a distanza, men che meno se si entra nello specifico campo delle attività edilizie ed urbanistiche, stante la loro complessità di gestione. In una fase economica così delicata, al cui tentativo di ripresa il comparto dell’edilizia sta contribuendo con i suoi cantieri e con le sue attività, un blocco causato dalle prevedibili conseguenti lentezze burocratiche finirebbe per compromettere in maniera definitiva un settore ed una filiera che, come noto, rappresentano una parte rilevante dell’occupazione e del PIL calabrese”.
Per i costruttori edili aderenti all’Ance, l’esperienza del duro e difficile periodo di lockdown ha insegnato che chiudere gli sportelli pubblici, piuttosto che disporre degli stessi solo in maniera virtuale, sarebbe un errore gravissimo in quanto sarebbero posti nella sostanziale impossibilità di poter fornire risposte puntuali alle istanze di cittadini ed imprese.
Quello che serve – sottolinea il presidente di Ance Calabria e di Ance Cosenza – è accompagnare questa nuova fase di crisi con una riorganizzazione dei servizi resa strutturale attraverso una più efficace rimodulazione di tempi e spazi di lavoro degli uffici amministrativi, prevedendo la rotazione delle figure in presenza, utili ad una programmata evasione delle richieste, con eventuale ricevimento su appuntamento per evitare assembramenti. La tutela della salute dei cittadini non può che costituire un elemento prioritario ed inderogabile, nella stessa misura occorre predisporre attività e modalità amministrative in grado di limitare gli effetti economici della nuova ondata pandemica”.
L’associazione che mi onoro di rappresentare – conclude Giovan Battista Perciaccante – è disponibile a collaborare a tutti i livelli per concorrere ad individuare soluzioni efficienti, efficaci e praticabili nell’immediato”.