Il trasporto scolastico è un servizio pubblico, riconosciuto nell’ambito del diritto allo studio, costituzionalmente garantito, rivolto alle famiglie a sostegno della fruizione dell’istruzione di base e il cui esercizio da parte dei Comuni, non dovrebbe essere subordinato a regole particolarmente rigide. I sindaci devono poterlo erogare come hanno fatto fino ad oggi ovvero contribuendo alle spese sostenute dalle famiglie. Va considerato un servizio pubblico essenziale.
A rilanciare l’allarme diffuso da Anci nazionale ed i sentimenti di preoccupazione anche e soprattutto dei tanti piccoli comuni calabresi, rispetto alle gravissime conseguenze derivanti dall’interpretazione dei giudici della Corte dei Conti Sezione Piemonte che individua la natura del trasporto scolastico come servizio pubblico locale e non a domanda individuale è, in una nota trasmessa a tutti i sindaci della regione, il Presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo.
Con quel parere della Corte dei Conti – aggiunge Callipo – viene di fatto messa a rischio la prosecuzione dell’esercizio di quella specifica attività da parte dei Comuni, che hanno sempre garantito quel servizio sostenendone la spesa anche con risorse proprie.
Per queste motivazioni – continua – il Segretario Generale dell’ANCI Veronica Nicotra ha già inviato al Capo del Ministro dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università Giuseppe Chinè e al Capo di Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture, Gino Scaccia l’invito ad individuare, prima dell’avvio del prossimo anno scolastico, una idonea soluzione attraverso un intervento normativo oppure una circolare esplicativa che definisca, nell’ambito dell’autonomia dell’Amministrazione e nel rispetto degli equilibri di bilancio, le modalità per assicurare alle famiglie un servizio fondamentale.
Al di là di ogni valutazione di natura giuridica, sulla quale va sicuramente rispettata l’autonomia della magistratura contabile – sottolinea il Presidente Anci Calabria – serve in questa vicenda una presa d’atto, una valutazione ed una decisione di natura squisitamente politica da parte del governo.
Che – prosegue – deve aggiornare l’elenco datato dei servizi a domanda individuale inserendovi anche il trasporto scolastico, atteso che non è pensabile e sostenibile, socialmente e democraticamente, che la quota di partecipazione finanziaria a carico delle famiglie possa concorrere (così come deve avvenire per i servizi pubblici locali) alla copertura integrale della spesa sostenuta dal comune per l’erogazione del servizio scuolabus.
Una esigenza ed una preoccupazione nazionale che – conclude Callipo – letta alla luce dell’enorme gap infrastrutturale che ipoteca ogni giorno il diritto alla mobilità interna nella nostra regione, per la stragrande maggioranza dei piccoli comuni dell’entroterra calabrese, già gravemente menomanti nella normale erogazione di servizi di primaria importanza, rischierebbe di trasformarsi in un definitivo azzeramento del diritto allo studio e, in definitiva, dello stesso diritto di cittadinanza.