“Il settore agricolo calabrese annaspa tra le difficoltà, ma la Regione Calabria tiene chiusi nel cassetto milioni di euro destinati a Comuni e Consorzi per investimenti infrastrutturali”.
La denuncia arriva dal consigliere regionale Gianluca Gallo, in campo per chiedere lumi sulle sorti del bando pubblicato nel Giugno del 2017 dal Dipartimento Agricoltura. Un’iniziativa, quest’ultima, rientrante nell’ambito del Psr Calabria 2014-2020 e finalizzata al miglioramento delle infrastrutture di base a servizio delle aziende agricole e silvicole, oltre che allo sviluppo di una gestione economica sostenibile. Fondi a disposizione: 6 milioni di euro.
«La misura, pensata per rafforzare la competitività delle aziende agricole e degli operatori forestali», spiega l’esponente della Cdl, «avrebbe dovuto rappresentare una boccata d’ossigeno per i Comuni sopra i 5.000 abitanti ed i consorzi di bonifica: i primi avrebbero dovuto poter contare su poco più di 5 milioni, i secondi sulla restante parte delle risorse disponibili, essenziali per la realizzazione di opere infrastrutturali a servizio delle aziende agricole del territorio, come noto altamente penalizzate sotto questo aspetto». Invece, nonostante la drammatica carenza di infrastrutture che da sempre frena lo sviluppo del comparto agricolo in Calabria, quei soldi sono rimasti nel cassetto. «I termini per la presentazione delle domande – ricorda Gallo – sono scaduti il 25 Luglio 2017. Non c’è motivo per dubitare dell’efficienza degli uffici e del fatto che l’istruttoria sia stata completata in tempi rapidi. Eppure, la graduatoria che avrebbe consentito di procedere al finanziamento delle istanze ritenute meritevoli non è mai stata pubblicata, con conseguente blocco della distribuzione delle risorse a quegli enti locali e consorzi che pure su di esse avevano fatto affidamento».
Una situazione che porta il consigliere regionale della Cdl «a sollecitare immediati chiarimenti da parte del Dipartimento e della Giunta regionale, con l’impegno degli stessi a procedere in tempi rapidissimi alla pubblicazione della graduatoria ed a tutti gli altri adempimenti connessi. Intanto, per quanto ci riguarda, chiederemo l’accesso agli atti per verificare con certezza chi e cosa abbia impedito che questo avesse già luogo: dal momento che i ritardi vanno ripercuotendosi sulle aziende agricole e sui lavoratori, se vi sono responsabilità, per eventuali negligenze od omissioni, vanno appurate e sanzionate, mentre già nitide appaiono la trascuratezza e l’indifferenza del governo regionale e del presidente Oliverio, sordi alle sollecitazioni e soprattutto al destino di un settore indicato come fondamentale solo a parole e nei programmi, non anche nella realtà dei fatti».