E’ indetta il 14 maggio, alle ore 18 presso la Camera di Commercio di Catanzaro, una conferenza stampa promossa dall’associazione Italia Nostra assieme agli ordini professionali, sindacati e associazioni Il Campo, Gutembergh, Imes, Placanica per discutere dell’Agenda Urbana della città.
Il progetto, di recente presentato dal sindaco alle forze economiche e sociali, fa discutere. Se da una parte si apprezza la complessità del progetto e l’impegno profuso per la sua redazione dall’altra si riscontra una diffusa necessità di non accettare passivamente ciò che si propone.
D’altra parte l’Agenda, in attuazione del POR 2014-2023, può ritenersi l’ultima possibilità di intervenire in quei settori già indicati nel documento come critici: il centro storico, l’assetto socio economico, gli interventi di social housing. Il centro storico in particolare è ritenuta area prioritaria d’intervento per i riconosciuti motivi: spopolamento, collasso del settore commercale, degrado edilizio. L’associazione Italia Nostra, assieme associazioni Il Campo, Gutembergh, Imes, Placanica, ai cittadini agli ordini professionali, architetti, ingegneri e geologi, ai sindacati, intendono discutere di ciò al fine di avviare un confronto rigoroso ed incisivo con l’amministrazione comunale.
A questo fine è indetta la conferenza stampa tra tutte le forze in campo per avviare un confronto di idee. Si porrà in discussione la metodologia d’intervento nel centro storico, improntata soprattutto su nuovi edifici da realizzare attraverso demolizioni di manufatti storici degradati ma pur sempre fondamentali testimonianze dell’assetto del nucleo urbano. In particolare si progetta di demolire la scuola elementare Maddalena del XVI secolo, sita nel cuore del centro storico, che si configura come un vero e proprio sventramento nel cuore già martoriato della città e il vecchio Ospedale civile, già convento degli agostiniani del XVI secolo, fortemente degradato, ma integro nelle strutture originarie.
Si insiste poi nella ricostruzione dell’area Serravalle con un edificio simbolo del nuovo corso politico e sociale. Infine il convento della Stella in parte della Provincia, in parte divenuto privato, non si sa per quali strane alchimie, dovrebbe diventare residenza militare ora che la Divisione militare si è spostata dalla città!.
Inoltre l’intervento sul patrimonio abitativo minore è quello che più preoccupa perché, a fronte del progettato insediamento di una apposita Agenzia, che dovrebbe sovrintendere alla rigenerazione urbana e all’inserimentoe di nuovi abitanti anche attraverso interventi di edilizia popolare, niente si dice sui criteri che sovrintenderanno a tali diffusi e consistenti interventi, criteri ampiamente codificati e adottati in Puglia, a Genova e in molte altre città in medesime circostanze.
Giacchè i temi sono molti ed articolati, si invita tutti a una massiccia partecipazione al fine di raccogliere le opinioni sia dei tecnici e addetti ai lavori e sia dei tanti dei cittadini interessati.