Il glifosato è l’erbicida più utilizzato al mondo, ed a livello scientifico è stato qualificato potenzialmente pericoloso per la salute. E’ un agente distruttore del nostro equilibrio ormonale e, nelle zone di produzione e di utilizzo massiccio si manifestano problematiche a livello ormonale e renale. Studi potenziali hanno poi ulteriormente dimostrato come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata. A peggiorare la situazione -afferma Michele Gigliotti presidente Adiconsum Calabria– vi è poi il dato che registra la presenza di questo diserbante non solo in frutta e verdura, ma in molti cibi: pasta, farine e farinacei –soprattutto in quella delle grandi aziende che comprano la maggior parte del grano da Paesi nordamericani come il Canada, in cui le leggi sono più permissive-. Il glifosato si trova anche in carne, latte e derivati: oltre l’85% dei mangimi utilizzati in allevamenti, infatti, sono costituiti da mais, colza, soia per i quali l’erbicida viene abbondantemente usato, accumulandosi nella carne degli animali e nei prodotti derivati di cui poi ci nutriamo. E’ stato provato con analisi di laboratorio che non è l’uso occasionale che dà problemi ma quello continuativo che crea il sovraccarico creando una vera bomba ad orologeria pronta ad esplodere a danno del nostro organismo.
La Regione Calabria, la prima in Italia, con la revisione dei disciplinari di produzione integrata ha escluso l’utilizzo in agricoltura di tale sostanza per affermare il principio della tutela dell’ambiente e della salute umana anche in questo importante settore. Una soddisfazione per questo risultato raggiunto –prosegue Gigliottii– che pone per una volta la Calabria in una posizione di leadership nei confronti delle altre regioni e pertanto chiediamo che rimanga tale. Apprendiamo, infatti, che a causa dell’incidenza negativa sui bilanci delle aziende agricole regionali provocata-così si sostiene da più parti- anche e soprattutto dal divieto di utilizzo di glifosato, si stia pensando di rivedere tale prescrizione con buona pace della tutela del diritto del consumatore ad avere sulle proprie tavole frutta e verdure che non rappresentino un rischio per la salute. I prodotti agroalimentari calabresi sono eccellenze riconosciute a livello internazionale per la qualità, il gusto e la genuinità. Come ADICONSUM Calabria siamo convinti che per favorire la produzione, incrementare le esportazioni ed aumentare il profitto delle aziende bisogna lavorare sulla qualità, sulla sicurezza alimentare, sugli investimenti e sul sostegno ai piccoli imprenditori agricoli. L’agricoltura intensiva non è una caratteristica della nostra regione, la nostra vocazione alla difesa del prodotto locale coltivato sì utilizzando le tecnologie moderne ma senza sostanze chimiche nocive deve continuare ad essere un valore su cui basare le future scelte di politica agroalimentare.
Ci auguriamo che su questo tema si possa intraprendere un percorso virtuoso, senza polemiche e divisioni, con l’esclusiva finalità di tutelare e valorizzare le produzioni di qualità che finiscono sulla tavola di tutti
Nella speranza che -conclude Gigliotti- si possa essere tutti concordi invitiamo i consumatori a non esigere la perfezione estetica quando si acquista frutta e verdura. La perfezione non è della natura e si paga a caro prezzo perché raggiunta artificialmente. Il lavoro, la fatica e la passione dei produttori calabresi unitamente all’utilizzo di tutti gli accorgimenti e le tecniche che non comportano pericoli per l’uomo contribuiscono a creare prodotti magari esteticamente peggiori ma certamente sicuri e con un sapore ed un gusto sicuramente migliore.