Nell’anomalia tutta italiana di farsi sopraffare dal campanilismo becero anche per il posizionamento di uno spillo, per le grandi questioni che possono diventare opportunità a farne le spese poi è sempre il territorio, inteso come comunità, nella sua interezza. E così si perde tempo, si indebolisce il tessuto sociale ed economico che avrebbe quanto mai bisogno di una compattezza istituzionale ed una autorevolezza capace di difendere scelte e opportunità, come sarebbe stata la sede della direzione interregionale dell’Agenzia delle Dogane a Catanzaro che invece resta a Reggio Calabria”.
E’ quanto afferma il segretario provinciale di Confartigianato Catanzaro, Raffaele Mostaccioli, che non nasconde l’amarezza per la decisione della direzione centrale di rimodulare il regolamento di amministrazione che definisce gli assetti organizzativi centrali e regionali e confermare la sede nella città dello Stretto.
A prendere la decisione dell’ubicazione a Reggio è la direzione centrale dell’Agenzia, lo stesso organismo che aveva deciso che, per una volta, in Calabria si potesse applicare il principio di ragionevolezza che governa i processi altrove, vale a dire che la sede interregionale o regionale dell’Agenzia delle Dogane sia nel Capoluogo di regione
Ma il ricorso al Tar del Comune di Reggio Calabria ha rimesso in discussione tutto, sebbene l’ordine delle cose sia stato sovvertito contro Catanzaro anche prima della decisione della magistratura amministrativa che comunque ha dato ragione a Reggio Calabria. Quale interpretazione dare a questa triste vicenda? Che la deputazione calabrese in generale, e quella catanzarese in particolare, non conosce le dinamiche che governano i processi nelle stanze ‘nazionali’ dove si prendono le decisioni, non ha una visione strategica in grado di tutelare le prerogative dei calabresi. Non ha voce, né autorevolezza – dice ancora Mostaccioli -.
Da destra a sinistra passando per il centro, senza distinzione ideologica né partitica: deputati, senatori, consiglieri regionali tutti distratti dalla coltivazione diretta del proprio orticello, dove al massimo soffia il vento di qualche corrente che spinge le salde convinzioni dei singoli nella direzione sempre mutevole del carro del vincitore.
I rappresentanti della politica catanzarese invece di ragionare su come risollevare le sorti di Catanzaro, riempire di contenuti quelle funzioni direzionali che continuano a rimanere solo sulla carta, sin dalla fondazione del regionalismo, restano costantemente impegnati alla ricerca del posizionamento più utile esclusivamente a se stessi, abbandonando il destino del Capoluogo di regione alla cabala elettorale. Non guasterebbe un bel corso di formazione da colleghi di altre latitudini che il proprio territorio lo sanno difendere con le unghie e con i denti, da sempre.
Alla fine, insomma, a perdere è sempre Catanzaro e i catanzaresi. La sede dell’Agenzia delle Dogane fa la stessa fine della sede della scuola di magistratura, della sede della Soprintendenza dei beni culturali, giusto per citare qualche esempio, perfino della sede Rai che in tutte le regioni ha sede nel capoluogo di regione e in Calabria è ubicata a Cosenza, su cui si concentra sempre la massima attenzione della televisione pubblica – conclude Mostaccioli -. Di quale altra testimonianza di inadeguatezza abbiamo bisogno per alzare la testa e riprendere in mano la situazione? Ripetiamoci la domanda fino alle prossime elezioni”.