Durante il festival dell’Economia Civile Next conclusosi ieri a Firenze, la Casa Editrice Rubbettino è stata premiata, insieme alla cooperativa solidale Lazzarelle e all’azienda di cosmesi TEANatura, quale impresa virtuosa che mette in atto pratica di sostenibilità e di attenzione per il territorio nel quale opera.
Nelle fasi preliminari al premio sono state scelte 10 aziende dalle 450 aziende selezionate ed è stata data loro l’opportunità di presentare davanti all’uditorio del festival la propria esperienza. Alla fine il pubblico ha decretato i tre vincitori assoluti, tra i quali, appunto, Rubbettino.
Il premio è stato ritirato dall’Editore Florindo Rubbettino che, nel suo intervento di presentazione, ha illustrato le molte iniziative che l’impresa ha intrapreso a favore dell’ambiente e del territorio.
«Mio padre – ha detto Rubbettino – aveva un legame viscerale con il territorio, e la sua scommessa, alla fine, è diventata la scommessa di quel territorio. Il suo è stato un esempio, una “costruzione pedagogica” per un territorio e una realtà sociale. Giulio Sapelli, quando conobbe la nostra realtà, ci definì “un manipolo di pazzi che lotta contro lo sfasciume pendulo”».
Sulle pratiche di sostenibilità ambientale, l’Editore ha ricordato come lo stabilimento che ospita sia la Rubbettino Print che la Rubbettino Editore sia alimentato per il 55% da energia prodotta dal fotovoltaico e che la percentuale di riciclo degli scarti di carta e cartone raggiunga il 100%. Non solo ma Rubbettino ha da tempo avviato un interessante progetto che vede, per ogni libro stampato in partnership con una serie di enti e istituzioni, la piantumazione di un albero nel parco “Green Book” di Soveria Mannelli, la cittadina dove ha sede la casa editrice.
Sull’impegno civile della casa editrice, l’Editore ha dichiarato: «Abbiamo provato a iniettare anticorpi di pensiero critico. Abbiamo intrapreso una battaglia delle idee e abbiamo contribuito a diffondere l’etica nell’economia attraverso riflessioni e azioni relative al ruolo sociale dell’imprenditore».
Nel corso del suo denso intervento Rubbettino ha anche ricordato l’impegno della casa editrice a favore della legalità: «Siamo stati il primo editore a pubblicare un libro che contenesse nel titolo la parola ’ndrangheta. Pubblichiamo libri sulla mafia dagli anni ’80 quando non era ancora una moda e persino alcuni editori siciliani si rifiutavano di pubblicare libri su quei temi. Abbiamo ideato e portiamo avanti la campagna “Non bacio le mani” che promuove la lettura e la cultura quale strumento di contrasto alle mafie».
La Calabria, si sa, non è certo un territorio di distretti industriali, questo tuttavia non è stato un alibi per impedire di fare rete tra le imprese: «abbiamo capito – ha raccontato Rubbettino – che non essendo possibile ragionare in termini “verticali” c’era tuttavia la possibilità di fare dei network “orizzontali” condividendo con le altre imprese non tanto le pratiche lavorative, quanto le esperienze». Solo la massa critica consente di incidere efficacemente su un territorio.
E, sempre a proposito di rapporti con il territorio, Rubbettino ha ricordato l’esperienza di Sciabaca Festival, affermatosi tra i più importanti festival culturali italiani, che la Casa Editrice sostiene e finanzia interamente e che vede anche la partecipazione di numerosi studenti provenienti da tutta la regione.
Proprio quello del rapporto con la scuola – è stato rimarcato – è uno dei fiori all’occhiello dell’impresa che, di recente, è stata insignita da Confindustria, insieme, a un’azienda bergamasca, del premio “Orientagiovani 2018” per l’alternanza scuola lavoro di qualità, quale riconoscimento per l’elevato numero di collaborazioni attivate con le scuole e l’eccellenza dei progetti sviluppati.