Il MIC di maggio 2019 si è attestato su un valore stimato di 16,5, il livello più basso degli ultimi otto anni, in diminuzione di quattro decimi di punto rispetto ad aprile. Il miglioramento dell’indicatore è stato determinato sia dal rallentamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto, sia da un miglioramento della disoccupazione. Il progressivo ridimensionamento dell’indicatore, tornato sui livelli della prima parte del 2011, è stato determinato, in questa prima parte dell’anno, oltre che da un’evoluzione più contenuta dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, anche dai miglioramenti sul versante dell’occupazione.
La presenza di un contesto congiunturale sostanzialmente stagnante, i cui effetti potrebbero trasferirsi a breve sul mercato del lavoro, determina molte incertezze sulla possibilità che questo processo prosegua anche nella seconda parte del 2019.
A maggio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,9%, scendendo per la prima volta da febbraio 2012 al di sotto della doppia cifra. Il dato è sintesi di un significativo aumento, rispetto ad aprile, del numero di occupati (+67mila) e di una diminuzione delle persone in cerca d’occupazione (-51mila). Nel confronto con maggio 2018 si conferma la tendenza positiva, con una variazione di 92mila unità nel numero di persone occupate ed un calo di 192mila disoccupati
A completare il quadro si evidenzia come ad maggio 2019 le ore autorizzate di CIG siano aumentate del 6,5% nel confronto annuo, confermando la tendenza al peggioramento avviata a febbraio. Nei primi cinque dell’anno si rileva un incremento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA si rileva, a maggio, sia in termini congiunturali sia su base annua una lieve diminuzione. Dal lato degli scoraggiati a fronte di una sostanziale invarianza in termini congiunturali, su base annua si conferma la tendenza all’aumento.
Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad una riduzione del tasso di disoccupazione esteso di due decimi di punto su base mensile, e di sei decimi nel confronto annuo (tab. 1).
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dell’1,0% su base annua, in rallentamento rispetto all’1,1% di aprile.
La figura 1 mostra le due componenti del MIC (in rosso l’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto ed in blu la disoccupazione estesa), mentre l’ingrandimento riporta l’andamento complessivo del disagio sociale negli ultimi dieci mesi.