Totarella” è il nome attribuito dalle genti del Pollino all’oboe popolare, strumento che accompagna abitualmente la zampogna a chiave. In altri posti è chiamata ciaramella, trummetë o pipita.

Il suo suono è acuto, è come un grido che irrompe nell’aria a risvegliare nelle nostre coscienze un’identità culturale sopita, ma mai rimossa. Paolo Napoli, Antonio Arcia e Rocco Adduci sono i suonatori di Alessandria del Carretto che con maestria e semplicità diffondono suonando strumenti di musica popolari il sapere e la memoria antica raccolta da anziani suonatori e costruttori per resistere alla perdita di identità. Note e parole che restituiscono alle comunità il senso di appartenenza e di radici culturali. Una serata speciale, quella svoltasi a Santo Stefano, ricca di musica, ritmo, danza, i suoni ipnotici e avvolgenti delle zampogne e dei flauti armonici, voci e organetti, chiavi e bottiglie, tamburelli e surduline, una folata di calore musicale da ascoltare e da ballare.

E così nella terza giornata del “Tarantella Power” edizione numero XVI, che si svolge a Tiriolo dal 22 dicembre al 5 gennaio, in piazza Sant’Angelo si balla fino a tarda notte, tarantelle e quadriglie come antidoto al freddo, senza sdegnare un bicchiere di vino. Perché “Tarantella Power” è anche questo: fare comunità per non dimenticare le proprie radici e la memoria di tradizioni e quindi valori e identità.

Ricordiamo che l’evento è cofinanziato dalla Regione Calabria con i fondi destinati agli eventi culturali, la direzione artistica è affidata all’associazione Arpa, che fa parte dell’associazione temporanea di scopo costituita assieme al Comune di Tiriolo, guidato dal sindaco Domenico Greco; il coordinamento e organizzazione del festival sono affidati ai musicisti Danilo Gatto e Antonio Critelli.

Nella suggestiva Chiesa Scala Coeli continua la mostra “Gli strumenti musicali nella tradizione popolare calabrese” rimarrà aperta ogni giorno dalle 17 alle 20: si tratta di un viaggio nella storia e nella cultura della Calabria attraverso gli strumenti musicali, giunti fino a noi grazie alla cura e alla costanza con cui i contadini e i pastori in primo luogo, li hanno costruiti, adoperati, perfezionati, tramandati. In ogni strumento c’è un corredo di sapienza, di abilità costruttiva, di tecnica esecutiva, di conoscenza musicale che è in parte documentata in questa mostra, che ha radici antiche ma vive solo nella pratica del suono, del canto e della danza. E per i vicoli del centro storico, il pomeriggio è stato allietato dall’animazione della Tilly Band – Giovanni Pullano, Tomas Levato, Edoardo Foti, Iacopo Puleo, Giovanni Garcea – che sono arrivati anche nella Casa di riposo per gli anziani portando un po’ di aria natalizia.

Dopo gli Skunchiuruti Band, Fabio Macagnino e Gruppo movimento terra e i suonatori di Alessandria del Carretto, domani – sabato 29 dicembre – sarà la volta dei Balca Balcanica, in piazzetta Cigala, sempre alle 21.30.

 

 

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