Inclusione sociale: sė a legge

La ha approvata il Consiglio regionale. Scopelliti: "Non sono tantissime risorse ma contiamo di recuperare altre somme dai 20 mln di euro che abbiamo anticipato sui rifiuti"

Ieri riunione del Consiglio regionale
Ieri riunione del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di legge recante "interventi di inclusione sociale, integrazione socio sanitaria e contrasto alla povertà per gli agglomerati urbani a maggiore concentrazione di popolazione".

 

"Una legge - ha spiegato il relatore del progetto Nazzareno Salerno - che è finalizzata introdurre una disciplina legislativa attraverso la quale la Regione viene incontro alle esigenze dei comuni per assicurare la gestione delle politiche sociali a livello locale, gravemente compromessa dai tagli del Governo nei confronti delle amministrazioni territoriali negli ultimi anni". Salerno ha ricordato come le ultime manovre finanziare hanno registrato significative decurtazioni di finanziamenti nei confronti dei comuni, ad iniziare dal Fondo nazionale per le politiche sociali, diminuito in modo sensibile negli ultimi anni. Dal 2008 al 2011 si è passati, infatti, da 929,3 milioni a 273,9 milioni, al netto delle spese obbligatorie dedicate ai diritti soggettivi.

 

"La legge - ha detto Salerno - ha l'obiettivo di sostenere finanziariamente i Comuni in tale contesto di difficoltà ed in coerenza con la legislazione calabrese che, sin dal 2003, vede la Regione come oggetto attivo delle politiche sociali sul territorio". Sul punto il Pd ha confermato l'astensione già espressa in Commissione. "Non facciamo contrabbando - ha detto Demetrio Naccari Carlizzi - perché questa è una legge che non interviene sulla povertà, ma consente di sanare i debiti che molti comuni hanno contratto con il Terzo Settore". Dello stesso tenore sono stati gli interventi dei colleghi di partito Carlo Guccione e Mario Maiolo, liquidati da Salvatore Chiappetta come "il tentativo della minoranza di vanificare il significato di questa legge. Credo che la polemica in questa fase non serva granché - ha aggiunto - servono i risultati e credo che questa legge dia delle risposte". Per Rosario Francesco Antonio Mirabelli "la possiamo prendere come un segnale di buona volontà, ma per quella che è l'emergenza della povertà in Calabria, non possiamo parlare di legge esaustiva". Giuseppe Giordano (Idv), confermando l'astensione del suo gruppo si è soffermato sui limiti di una legge che ha definito "una goccia nel mare delle sofferenze della Calabria". Mario Magno (Pdl) ha invitato tutti a riflettere "sul momento particolare nel quale vive la nostra regione e sulle possibilità offerte dal Bilancio. Altrimenti - ha aggiunto - rischiamo di non capire la vera ratio di questa legge. Essa, pur non essendo completamente esaustiva rispetto alle necessità, consente di rispettare gli impegni che la Regione ha preso in campo socio sanitario e di fornire ai comuni le risorse necessarie per intervenire a favore delle famiglie maggiormente disagiate".

 

Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente) senza intervenire sul merito del provvedimento, ha fornito chiarimenti sul parere finanziario della legge, "come norma relativa alla copertura delle leggi dello Stato, che rappresenta un segnale forte, un contributo, che seppure non esaustivo delle problematiche presenti in Calabria, va nella giusta direzione". Alfonso Dattolo (Udc) che nel dibattito ha rilevato "spunti interessanti di discussione", ha chiarito che il provvedimento cerca di fare fronte ai problemi che hanno oggi molti comuni calabresi, nel pagare debiti per servizi resi nel sociale. Enti che sono il terminale del disagio sociale in Calabria". Ha concluso il dibattito il Presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti che ha sottolineato la capacità della legge che è quella di recuperare una azione rivolta al sociale che si aggiunge alle risorse che lo Stato invia alle Regioni. "E' un provvedimento - ha detto Scopelliti - che da la possibilità ai Sindaci di avere uno strumento che consente di mettere in campo delle risorse, ed indirizzare al meglio gli interventi. E' offrire ai comuni la possibilità di intervenire, in tempi ristretti, a procedure che consentono di aggredire il problema della povertà nei nostri territori. Se non c'é la capacità di pagare i debiti pregressi non ci sarà mai la capacità di andare avanti, per mandare avanti le attività sul sociale nei territori. Non sono tantissime risorse ma contiamo di recuperare altre somme dai 20 mln di euro che abbiamo anticipato sui rifiuti".

 

Un'ultimo passaggio del suo intervento Scopelliti l'ha dedicato alla questione dell'acquisto di ambulanze medicalizzate, "un'idea che supporta il piano di rientro della sanità, e consentirà nel periodo estivo di assicurare presidi di primo intervento nelle località turistiche più periferiche del territorio, dopo i necessari tagli che hanno riguardato i presidi di 'frontiera''. All'esame del provvedimento, è stato bocciato, per appello nominale, su richiesta dello stesso proponente, un emendamento all'art. 2 del consigliere Pd Mario Maiolo, inerente il "protagonismo e la partecipazione degli Enti e del sociale", che ha ricevuto 23 voti contrari su 34 votanti e presenti. 

 

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