Storie di donne dimenticate, nonostante abbiano dimostrato tanto coraggio, sono uscite fuori dagli schemi convenzionati e hanno posto le basi per un futuro di parità e uguaglianza. Sono le donne raccontate nel libro “Testarde. Storie di atlete italiane dimenticate” della scrittrice e giornalista lametina Caterina Caparello, presentato dal Soroptimist club di Lamezia Terme nell’ambito del progetto nazionale “Donne e Sport” con l’intento di promuovere i valori dello sport come occasione di integrazione, educazione e rispetto, e dei benefici dell’attività fisica in termini di benessere, in particolare, ma non solo, in una prospettiva di genere legato alle diverse fasi della vita.

Per l’occasione sono stati organizzati due appuntamenti: uno alla Libreria Tavella, dove la socia del club Maria Antonietta Torchia ha dialogato con la scrittrice Caterina Caparello, dopo i saluti della presidente del club Rachele Iovene, e poi un secondo incontro che si è svolto all’Ite “De Fazio”, insieme agli studenti. In particolare, hanno preso parte alcune classi dell’Istituto tecnico-economico “De Fazio”, accompagnate dalla docente Patrizia Calidonna e gli alunni del Polo tecnologico “Rambaldi” con la docente referente Luna Brunone. All’incontro con la scuola hanno preso parte, anche la dirigente scolastica Simona Blandina, il sindaco Paolo Mascaro e le ex campionesse lametine Alessandra Lucchino e Giusy Crimi. A offrire gli spunti di riflessione, anche in questa occasione, è stata Maria Antonietta Torchia che ha raccontato la storia di queste otto pioniere del mondo dello sport, vissute dai primi del ‘900 agli anni Trenta e Quaranta, che con caparbietà hanno combattuto per il diritto di accesso ad alcune discipline sportive fino ad allora precluse alla competizione femminile, ma sono riuscite a vincere le loro sfide in anni, in cui, per le donne, in Italia, il primo avversario era il pregiudizio. Donne dimenticate – ha spiegato Maria Antonietta Torchia perché essere donne, nel secolo scorso, era tra le imprese più difficili, figurarsi nell’esercitare un talento, nell’inseguire un sogno: quello dello sport e del podio”. Nel libro emergono le battaglie sociali che queste donne hanno dovuto affrontare per affermare il diritto a fare sport, perché non volevano conformarsi a quello che la società imponeva loro e cioè dover essere collocate all’interno di ruoli quasi obbligatori, quale quello di mogli e madri esemplari. Ecco perché lautrice ha deciso di “tirarle fuori dall’oblio”, anche per dimostrare come tenacia e passione siano, oggi come allora, la chiave dell’autodeterminazione, per vincere così qualsiasi battaglia della vita.

Ricche di significato le testimonianze di Alessandra Lucchino e Giusy Crimi, che hanno raccontato la loro esperienza nel mondo dello sport, a livello nazionale e internazionale. A sottolineare l’obiettivo dell’incontro è stata la presidente del Soroptimist di Lamezia Rachele Iovene che evidenziato l’azione del club nel favorire sempre più “l’empowerment femminile è l’incoraggiamento a realizzare il pieno potenziale femminile che si traduce nell’abbattere le barriere imposte dagli stereotipi di genere e nel creare opportunità per una partecipazione equa in tutte le sfere della vita di una donna – personale, professionale e sportiva. Non si tratta soltanto di un ideale astratto da inseguire, ma di un obiettivo concreto, riconosciuto e sostenuto a livello globale da enti e istituzioni”. Iovene ha ricordato che il club lametino ha promosso la sottoscrizione della Carta Etica per lo Sport Femminile che impegna l’Amministrazione comunale ad adottare e sviluppare politiche e azioni di valorizzazione della pratica sportiva.

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