Tutti innamorati della letteratura! E’ l’effetto della XV edizione del Festival Parole Erranti, organizzato per la prima volta nel capoluogo da La Masnada, che in solo 3 giorni ha contato la presenza di ben 2000 persone che hanno seguito con grande interesse gli eventi proposti: dagli incontri con gli studenti alle presentazioni di libri, dai reading letterali a quelli musicali, dalla lettura dei giornali ai concerti. Scrittori, poeti, animatori culturali, musicisti, attori teatrali: tutti insieme appassionatamente, con un approccio fresco e innovativo.

Un grande risultato, commentato con soddisfazione dal presidente dell’associazione, Raffaele Mercurio, e dai curatori della programmazione artistica, Nunzio Belcaro, Gianluca Pitari e Vincenzo Montisano: “La Masnada si è sentita a casa nel centro storico di Catanzaro. Avevamo scommesso su questo collegamento sentimentale, su questa scintilla da far scoppiare immediatamente il primo anno.

E la città si è dimostrata piazza perfetta per accoglierci, come se ci stesse aspettando. Per questo ringraziamo chi ci ha sostenuto, la Camera di Commercio, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Catanzaro e della Fondazione Guglielmo, con il supporto di partners privati che hanno sposato l’iniziativa. Abbiamo ricevuto tanto entusiasmo, abbiamo coinvolto moltissimi ragazzi; i nostri ospiti poi, sono riusciti a travolgere noi e il pubblico con la loro intensità. Ora, inizieremo sin da subito a lavorare alla prossima edizione perché sogniamo una Catanzaro, ma ancor di più, una Calabria che possa essere protagonista del dibattito artistico e letterario in Italia”.

Due i protagonisti indiscussi: il pubblico che ha affollato tutti gli appuntamenti, nonostante la pioggia intensa delle ultime ore, e gli autori che con semplicità e umiltà si sono raccontati, creando una grande intesa con i presenti.

Come lo scrittore Domenico Dara che, nell’ultima giornata, al museo Marca, ha realizzato un vero e proprio esperimento con lo “spoiler book”, presentando il suo terzo romanzo, molto atteso a livello nazionale ma che, secondo l’autore, avrà bisogno ancora di qualche anno prima di essere pubblicato.

Non solo un assaggio ma un vero e proprio viaggio in quello che dovrebbe chiamarsi “Il teorema di Malinverno”, ambientato in Calabria, in un paese immaginario denominato “Malatimpa”.

Protagonista è Astolfo Malamura, bibliotecario e, allo stesso tempo, guardiano del cimitero del luogo.

Una storia che incanta per come Dara la sa raccontare e “disegnare” con la sua scrittura creativa dove tutto prende forma. Ma Malinverno chi è? Lo scrittore anticipa solo che gira nei cimiteri, si ferma davanti alle lapidi e annota i numeri…Il resto, nel suo prossimo libro…

E poi il calabrese Armando Comi con il suo thriller “I quattro enigmi degli eretici” e il napoletano Eduardo Savarese con “Le cose di prima”, opere che hanno toccato le corde della gente e incuriosito per l’intensità del racconto.

Gran finale al Supercinema con le atmosfere poetiche regalate durante il concerto dei Têtes de Bois che, insieme a  Carmine Torchia, hanno cantato i più bei versi di Leo Ferré, poeta ribelle, cantautore che sprigionava forza e malinconia allo stesso tempo. Un’eccellente interpretazione da parte della band, capitanata da Andrea Satta, che ha emozionato il pubblico di Parole Erranti.

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