Dopo la comunicazione di ieri sera da parte del Premier Conte che dichiarava misure da zona rossa in tutta Italia ci sembra fondamentale riaprire gli ospedali di Cariati e Trebisacce – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – in tutta Italia si avverte una carenza di posti letto in reparti di rianimazione e sarebbe molto importante per una regione come la Calabria, in una situazione sanitaria già di per sé drammatica, avere delle sale attrezzate di terapia intensiva per far fronte ai contagi, purtroppo in aumento.
La sanità calabrese non può reggere un’emergenza come quella che stiamo vivendo con il Coronavirus. Quanto avrebbero fatto la differenza i nuovi ospedali mai costruiti della Piana di Gioia Tauro, della Sibaritide e di Vibo Valentia? Tantissimo, perchè mancano i posti letto e le strutture. Si è giocato per anni con la sanità calabrese e non si è fatto mai nulla di concreto, salvo ora vivere un momento di grandissimo pericolo più d’ogni altra parte d’Italia probabilmente.
Ci uniamo all’appello del Presidente Jole Santelli per chiedere al Ministro della Sanità una riapertura dei nosocomi calabresi e siamo disponibili a collaborare con la Regione Calabria per sostenere i cittadini in questa emergenza. 
“Bisogna prestare molta attenzione ed attenersi alle misure di prevenzione dettate dal Governo – dichiara sulla stessa linea il Presidente Provinciale dell’U.Di.Con. di Cosenza, Ferruccio Colamaria – la nostra regione ha bisogno di strutture in grado di ospitare i pazienti contagiati.
Che senso ha tenerli chiusi quando ci sono regioni che chiedono aiuto per la necessità di ulteriori posti letto? Stiamo vivendo una situazione che non è ancora emergenziale in Calabria ma il panico già regna sovrano.
Cosa faremo se la situazione dovesse peggiorare? Non possiamo di certo sperare nel solo spoke di Corigliano – Rossano che già non riesce a gestire le proprie emergenze per via dei suoi problemi strutturali. Ci auguriamo che il nostro appello venga accolto, noi come tutti i calabresi”.
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