La regione del Medio Oriente è nuovamente al centro dell’attenzione internazionale a causa delle crescenti tensioni tra Israele e i territori palestinesi. Dopo il blocco del passaggio di Rafah, un’importante via di accesso per Gaza controllata dall’Egitto, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno intensificato i loro attacchi aerei sulla Striscia, mirando principalmente a infrastrutture militari e obiettivi ritenuti legati al gruppo militante Hamas. Questi attacchi hanno provocato una serie di vittime civili, inclusi bambini e donne, sollevando gravi preoccupazioni per il rispetto del diritto internazionale.

Il blocco imposto, inoltre, ha sollevato gravi preoccupazioni per le conseguenze umanitarie sulla popolazione civile, già vulnerabile, perché ha limitato ulteriormente l’accesso alle forniture di beni di prima necessità e alle cure mediche per i residenti. I camion umanitari sono entrati per l’ultima volta a Gaza domenica 5 maggio e, mentre il cibo marcisce sotto al sole e i feriti sono bloccati in attesa di essere trasportati negli ospedali egiziani, il gabinetto di guerra di Benyamin Netanyahu giovedì sera ha approvato un ulteriore allargamento dell’offensiva su Rafah.

Nel frattempo, un altro evento significativo ha segnato le ultime ore: la Palestina è stata giudicata idonea per entrare nelle Nazioni Unite. Questo annuncio ha suscitato un mix di reazioni tra i membri della comunità internazionale, con alcuni Stati che hanno accolto positivamente la decisione come un passo verso il riconoscimento della Palestina come entità statale a pieno titolo, mentre altri hanno espresso preoccupazioni per le implicazioni politiche e diplomatiche di tale mossa.

La notizia non è stata ben accolta da Israele, il cui rappresentante, l’ambasciatore Gilad Erdan ha affermato”Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni” per poi aggiungere”State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani” passando alcune pagine del documento in un tritacarte.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un appello urgente affinché Israele revochi il blocco e consenta il libero passaggio di beni e persone attraverso il passaggio di Rafah, sottolineando l’importanza di garantire l’accesso agli aiuti umanitari e alle cure mediche per la popolazione civile della Striscia di Gaza.

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