La Calabria produttiva e operativa si è presentata nel corso della riunione Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria, svoltosi nei giorni scorsi a Trento in concomitanza con il Festival dell’Economia.

A raccontare del sistema produttivo locale, delle prospettive di sviluppo su cui il comparto economico intende investire e sulle opportunità per la Calabria connesse alla transizione
ecologica e digitale è stato Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che ha
preso parte alla riunione assieme al direttore regionale Dario Lamanna.

«È stata un’occasione importante e molto proficua perché ci ha permesso di illustrare
alle altre regioni italiane qual è il percorso che da qualche tempo, ormai, è stato
intrapreso in Calabria – ha detto Ferrara -. Siamo stati scelti quale best practice a
livello nazionale e questo è motivo d’orgoglio per un comparto produttivo come quello
calabrese che sta lavorando alacremente per costruire il proprio sviluppo e
contribuire a quello del Mezzogiorno e del Paese intero».

Fulcro dell’intervento di Ferrara è stato il documento “Agenda Calabria”, il
programma di analisi e proposta messo in piedi da Unindustria Calabria assieme al
Centro studi nazionale di Confindustria quale supporto alle politiche di sviluppo e
destinazione dei fondi della Programmazione Unitaria della Regione Calabria: «Il
modello che abbiamo proposto – ha proseguito Ferrara – è stato particolarmente
apprezzato sia nella sua impostazione di base, sia nella sua definizione operativa.
Abbiamo presentato una Calabria a testa alta, che non nasconde i suoi problemi ma
che lavora per risolverli e per affrancarsi da una narrazione vittimistica e di regione
votata alle politiche assistenziali che, oggi più che mai, è anacronistica. La Calabria e
i suoi industriali guardano all’allargamento della base produttiva, alla
modernizzazione degli impianti, alle transizioni ecologica e digitale quali strumento di
concreta evoluzione economica e sociale. In Calabria c’è un sistema produttivo che
crede negli investimenti in capitale umano, che scommette sulla Zes e sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro, che punta all’internazionalizzazione consapevole delle
proprie capacità e della qualità delle sue produzioni».

L’intervento del presidente degli industriali calabresi che si è inquadrato anche nel
più ampio dibattito sull’autonomia differenziata, è stato particolarmente apprezzato
anche dai presidenti delle altre Confindustrie regionali nonché da Lorenzo Dellai e
Luis Durnwalder, già governatori delle Province autonome di Trento e Bolzano, che
hanno partecipato alla riunione con due diversi relazioni sulle esperienze dei propri
territori.

image_pdfDownload pdfimage_printStampa articolo