Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, insieme agli organismi direttivi ed al direttore Dario Lamanna manifestano la propria solidarietà a Ernesto Madeo, vittima, nei giorni scorsi, di una vile intimidazione.

La sede della “Filiera Agroalimentare Madeo” a San Demetrio Corone, paese del
Cosentino di cui lo stesso Ernesto Madeo è sindaco, è stata raggiunta da alcuni colpi
di pistola. Sulla vicenda gli industriali calabresi hanno espresso la propria vicinanza
all’imprenditore e sindaco, alla sua famiglia e a tutti i dipendenti: «Ancora una volta ci
troviamo a condannare un atto intimidatorio grave ai danni di un imprenditore serio,
di un amministratore locale, di una persona perbene, di un’impresa che con passione
opera nel nostro territorio regionale. Come in tanti altri casi analoghi, questa vicenda
testimonia quanto sia complesso fare impresa alle nostre latitudini perché azioni del
genere minano direttamente alla base della fiducia e del senso di sicurezza che sono
le fondamenta per un’impresa solida e duratura. Allo stesso tempo, il fatto che
Madeo ricopra la carica di primo cittadino è un ulteriore elemento di preoccupazione
in ordine alla necessità che l’impegno politico non sia condizionato da circostanze
criminali».

«Tuttavia – prosegue Unindustria Calabria – fatti del genere non fanno altro che
aumentare la consapevolezza che la strada della legalità, della serietà nell’azione
imprenditoriale e amministrativa, della correttezza operativa è quella corretta ed è
quella su cui bisogna continuare a muoversi. Rimane necessario, quindi, che gli
imprenditori e gli amministratori locali perbene si sentano tutelati nel loro lavoro
quotidiano che è teso allo sviluppo economico e sociale dell’intero contesto
regionale. Nell’esprimere, dunque, la più sentita e sincera solidarietà al collega e
sindaco Madeo, rilanciamo con forza l’appello di tutta la comunità di imprenditori,
industriali, commercianti e operatori economici affinché la presenza dello Stato sia
sempre più forte nella prevenzione di atti criminosi che puntano ad annichilire
l’iniziativa privata limitando l’evoluzione della Calabria e dei calabresi perbene».

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