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Intervista a Francesco Trebisonda, branch manager di Aon nato in Calabria

Si chiama Francesco Trebisonda il branch manager calabrese di Aon, la multinazionale americana specializzata, in Italia e nel mondo, nel brokeraggio assicurativo e riassicurativo e nel consulting delle Risorse Umane. Nato a Corigliano Calabro, quarantotto anni, Francesco Trebisonda in questi anni è riuscito, attraverso le sue doti manageriali e la sua incessante forza di volontà, a crescere professionalmente e, in linea con le politiche aziendali del gruppo, a dare un valido contributo alle aziende presenti sul territorio calabrese operanti in diversi settori.

Nel 2000 ha iniziato a collaborare in Aon ed oggi ne è branch manager di area. Guardandosi indietro quali crede siano state le qualità che hanno spinto questa grande multinazionale a darle fiducia?

Credo un pizzico di talento, buon senso, educazione e umiltà che sono alla base del fare impresa più che complicate teorie e tecniche di management.

Forza di volontà o esperienza? Cosa le ha permesso di ricoprire in così breve tempo un ruolo di dirigenza?

Con la forza di volontà si va avanti e quindi si forma l’esperienza. Sicuramente il ruolo dirigenziale che oggi ricopro l’ho conquistato sul campo, partendo dal basso, con il frutto del mio lavoro, tanti sacrifici e graduali risultati raggiunti nell’acquisire la fiducia e la stima di importanti clienti pubblici e privati in Calabria e in Italia.

La sua è una personalità forte e audace, a testimoniarlo è la sua storia di rapida crescita professionale. Nella sua brillante carriera, c’è stato un momento in cui ha pensato di non farcela? Cosa l’ha spinta a non mollare?

In un momento storico così difficile e complicato per l’economia del nostro Paese, purtroppo, è quotidiana l’ansia e la preoccupazione di non potercela fare. Tale stato d’animo si accentua notevolmente quando chi, come me, che ha la fortuna di lavorare con una società multinazionale americana, deve anche prendere atto che questa società è costretta a guardare l’Italia come un sorvegliato speciale. Ma é proprio per questo che non dobbiamo perdere mai la speranza e non mollare, nella ferma consapevolezza che abbiamo il dovere di assicurare un futuro ai nostri figli e alle nuove generazioni.

Aon è presente in Italia in oltre 120 paesi del Mondo. Cosa l’ha spinta ad investire e crescere anche in Calabria?

Perché non essere in Calabria? Visto che un elemento fondante del nostro successo è dato proprio dal fatto di servire moltissime medie aziende, grazie alla capillarità della nostra rete degli uffici distribuiti in trenta città italiane, rendendo questa società quella con la maggiore forza contrattuale. Il bello è proprio sentirsi parte di una grande famiglia, sapere che in ogni paese c’è un collega che ti ascolta e ti fa sentire locale. La conoscenza dei mercati locali e il coordinamento a livello internazionale si è rilevato un fattore molto stimolante per noi che ci lavoriamo e molto utile per i clienti che serviamo. E poi, perché la Calabria è una terra bella e ricca di enormi  potenzialità e intelligenze che pochi possiedono al mondo. Certo per colpa di pochi, molto spesso, facciamo sì che le positività vengano sopraffatte dalle negatività inducendo chi, anche facendo business, vorrebbe contribuire a farla progredire e, invece, finisce per abbandonarla al suo amaro e triste destino.

Una regione, la Calabria, ricca di buone energie e intelligenze, di aziende che possono fare tanto e che grazie alle politiche aziendali di Aon hanno ricevuto le consulenze necessarie al loro sviluppo…

Attraverso team di specialisti, siamo in grado di ottenere le migliori condizioni economiche e normative dai principali mercati assicurativi e riassicurativi da proporre alle aziende calabresi. Infatti oltre alle tradizionali coperture assicurative proponiamo quelle prettamente economiche, come il rischio sui crediti o la responsabilità civile dei consiglieri d’amministrazione, ed ancora le polizze più diverse, come quelle sui danni dalle catastrofi ambientali o dei crimini informatici, dalle cauzioni e fideiussioni alle coperture delle opere d’arte, dai rischi in agricoltura e la pesca al turismo. Poi come leader italiano e mondiale per le coperture di RC Professionale, avendo investito considerevoli risorse, in personale e tecnologie, ed essendo i broker di numerose Casse e Ordini Professionali, come avvocati, notai, commercialisti, geometri, agronomi, ingegneri, medici, affianchiamo i singoli professionisti nell’elaborazione di schemi assicurativi adeguati agli obblighi imposti dalle recenti normative.

E per il settore pubblico invece? Quali progetti avete portato a termine?

In questi anni in Calabria abbiamo puntato molta della nostra attenzione nell’assistere enti e aziende pubbliche ed in prevalenza l’Amministrazione Regionale con un focus particolare sulla sanità pubblica. Per quest’ultima abbiamo predisposto, senza oneri aggiuntivi, un importante progetto di riskmanagement denominato “Progetto Integrato di Gestione del Rischio in Sanità”, che  si è posto come primo obiettivo quello di mettere in rete tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere con l’impostazione di un unico programma assicurativo sfociato poi in una gara centralizzata  regionale. Un lavoro lungo e farraginoso che parte dal 2005 e che, nonostante diverse “insidie” che ha incontrato nel suo cammino, ha ricevuto apprezzamenti dai tavoli ministeriali perché in linea con il contenimento della spesa sanitaria e la spendingreview. Iniziativa presentata di recente anche nel corso di un importante Convegno all’Università Bocconi di Milano come esempio positivo da imitare per le altre Regioni italiane nelle politiche di gestione e finanziamento dei rischi di responsabilità civile verso terzi (RCTO) e per l’impatto economico che questa scelta porta sul bilancio dell’ente.

La crisi economica si è fatta sentire in tutti i settori, pensa che ci siano state conseguenze negative anche nel settore del brokeraggio?

Certo la contrazione delle vendite e la crisi economica fa sì che le aziende, nostre clienti, ci chiedano soprattutto di farli risparmiare, perché il risparmio nelle assicurazioni va ad utile: siamo una voce di costo su cui l’azienda è particolarmente sensibile. Ma Aon in Italia è riuscita, grazie all’opera di competenti colleghi coordinati da un management brillante e dinamico, a crescere ogni anno. Infatti nell’anno 2013 abbiamo avuto ricavi netti per 175 milioni, intermediato premi per 2,3 milioni di euro, una crescita dei premi del 5%, ottenendo un utile netto di 15,7 milioni di euro e un margine operativo lordo del 28,4%, assumendo  nuovi giovani laureati incrementando il proprio organico formato da circa 1200 persone. Come anche i risultati dell’anno 2014 appena conclusosi, ci dicono che tutti i  nostri indicatori sono in evidente miglioramento rispetto all’anno precedente.

Aon continuerà ad investire in Calabria?

Sicuramente la Calabria è divenuta per Aon una delle regioni dove ha ottenuto risultati migliori. Aon vuole continuare ad investire qui da noi per rendere partecipe la Calabria di questo straordinario network globale. Speriamo che le “insidie” irresponsabili, schiocche, miopi sempre in agguato la smettano di ostacolare questo cammino positivo.

Ed ora, visto la positiva prospettiva di ulteriore crescita che il settore in cui opera ha nella sua terra, quali sono le sfide che dovranno vincere i giovani calabresi che decideranno di operare in questo settore?

E’ necessario motivare i nostri giovani verso le eccellenze. Per essere pratico e realista dico che il responsabile mondiale di Aon Corporation dell’importante e strategico ufficio finanza- controllo e analisi, con ufficio nel grattacielo Aon a Chicago, stretto collaboratore del numero uno al mondo della nostra società, è un mio amico calabrese, è di Soverato, ha trentasei anni e si chiama Agostino Fulciniti.

Infine, un’ultima domanda, per quanto riguarda l’evento Expo 2015 quale sarà l’apporto di Aon?
“Siamo al fianco di Expo dal Marzo del 2012, in qualità̀ di broker esclusivo a seguito dell’aggiudicazione di apposita gara europea, per l’analisi dei rischi e l’identificazione del corretto mix di soluzioni per la gestione delle esposizioni. Una manifestazione di grande rilevanza Internazionale e di notevole importanza per l’Italia che, per quando mi riguarda, ci vede con orgoglio impegnati ad  assistere, oltre  l’Amministrazione Regionale, anche Imprese Calabresi che direttamente o indirettamente sono coinvolte nell’Esposizione Universale permettendo loro di lavorare con serenità alla costruzione e all’organizzazione dell’evento;  oltre che adeguate coperture, durante i sei mesi della manifestazione, per far vivere ai 20 milioni di visitatori attesi un’esperienza davvero straordinaria, in completa sicurezza”.
di Maria Teresa Rotundo