Il punto sull’edilizia sanitaria nella conferenza stampa di Ance Calabria e Comunità Competente
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Parlare di edilizia sanitaria significa ragionare su uno dei diritti negati nella nostra regione, quali garantire standard qualitativi, strutturali, tecnologici, di efficienza e di umanizzazione delle cure nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, come sancito dalla Legge 135/2012, nonostante il forte impegno degli operatori sanitari e il diritto al lavoro in una regione che nel 2020 ha registrato una riduzione dell’8,9% del prodotto interno lordo”.
Questa la denuncia del portavoce di Comunità Competente Rubens Curia e di Francesco Costantino, componente del coordinamento della stessa “Comunità” che raggruppa 50 Associazioni e Comitati, esplicitata ed illustrata con dovizia di dati nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante, presenti i direttori di Ance Calabria Leone e di Ance Cosenza Branda.
I lavori sono stati seguiti, con modalità a distanza, dai componenti del Comitato di Presidenza calabrese di Ance.
Identico ragionamento può essere svolto intorno agli interventi individuati con il progetto di respiro strategico denominato “Calabria Sicura” destinato a mettere in sicurezza un territorio particolarmente fragile come quello calabrese. Ad oggi è stato realizzato appena il 30% dei quasi 500 milioni di euro di investimenti previsti.
Il portavoce di Comunità Competente Rubens Curia, il componente del coordinamento Francesco Costantino ed il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante, sul versante dell’edilizia sanitaria, chiedono al Commissario ad acta prefetto Longo di sollecitare Invitalia e le Aziende Sanitarie a completare le procedure necessarie per la realizzazione delle opere finanziate, con un cronoprogramma da monitorare con una apposita cabina di regia regionale.