La posizione comune assunta dai rappresentanti politici e sindacali, dalle istituzioni locali e dai cittadini in merito alla proposta di  razionalizzazione delle postazioni di continuità assistenziale ha  prodotto già alcuni risultati positivi: il Commissario ad acta Cotticelli e il Dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della Salute hanno invitato l’Asp di Catanzaro a sospendere l’esecutività del provvedimento;  il Commissario ad acta ha convocato per il prossimo venerdì 28, alle ore 10.30, un tavolo di verifica e di confronto con i sindaci e i rappresentanti politici nelle istituzioni; è stata convocata la conferenza dei sindaci per il giorno 4 marzo”. E’ quanto affermano in una nota il deputato Antonio Viscomi e il consigliere regionale Libero Notarangelo, rappresentanti istituzionali del Partito democratico.

 

“Inoltre grazie alle sollecitazioni dei rappresentanti istituzionali, stanno seguendo la situazione sia il Ministero della Salute, sia il Ministero dell’Interno – continuano Viscomi e Notarangelo -. Nella giornata di mercoledì prossimo, infine, si insedierà al governo dell’Asp autorevole rappresentante di quest’ultimo Ministero, che ben conosce il territorio, le istituzioni ed i cittadini della provincia di Catanzaro e la cui indubbia e consolidata esperienza costituisce ragionevole motivo di rassicurazione per tutti. Considerato il mutato quadro della situazione e consapevoli dell’importanza di una pressione esterna come quella esercitata dai sindaci e dai rappresentanti politici di tutti i partiti, riteniamo opportuno attendere almeno l’esito del tavolo di confronto politico-istituzionale con il Generale Cotticelli, al quale saremo presenti, e rinviare pertanto la conferenza stampa già prevista per il giorno 24.

Manterremo alto il livello di attenzione e di pressione: siamo ancora soltanto all’inizio di un processo, che però già insegna come solo un’azione convergente di tutti è in grado di produrre risultati positivi

In questa prospettiva vorremmo ribadire ancora una volta che la razionalizzazione delle postazioni di continuità assistenziale non può non considerare la geomorfologia regionale (tant’è che il decreto regionale 94/2012, proprio per queste ragioni, prevede 50 postazioni) e la verifica dei potenziali carichi di lavoro tenendo conto delle effettive prestazioni erogate nel tempo e degli specifici fabbisogni della popolazione di riferimento. Di questi elementi, a nostro avviso – concludono Viscomi e Notarangelo – dovrebbe tener conto la proposta  dell’Asp di Catanzaro, di cui oggi si discute, già comunicata in data 3 ottobre 2019 al Presidente della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Catanzaro e Sindaco di Catanzaro e che comunque è subordinata alla recezione formale da parte della struttura commissariale a garanzia della coerenza con la programmazione di livello regionale, dopo la valutazione di “sostenibilità economica” da parte del competente Dipartimento Generale della Salute e dopo formale, seppur obbligatoria, adesione da parte dei medici di assistenza primaria”.

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